Gli stipendi in Italia sono in crescita: nel 2023 le retribuzioni sono aumentate del 3,7% rispetto all’anno precedente. Lo rileva il rapporto retributivo periodico a cura di ODM Consulting, basato sui dati aggiornati al 30 settembre.
Gli stipendi crescono ma meno dell’inflazione
La dinamica positiva, tuttavia, risente ancora della corsa inflazione, con un incremento superiore a quello degli stipendi. Tuttavia, se per il 2023 il tasso si è attestato intorno al 6%, è anche vero che per il 2024 è atteso intorno al 2,6%.
Questo ridimensionamento dovrebbe restringere di molto la forbice tra inflazione e potere d’acquisto delle retribuzioni, allineando le dinamiche evolutive dei due fattori: aumento dell’inflazione e adeguamento dei salari.
In tabella, il dettaglio delle retribuzioni medie annue base (RBA) e totale (RTA, composta da RBA + variabile percepito)
La pay ratio, cioè il rapporto tra RBA media dei Dirigenti e degli Operai, è pari a 4,3.
Cosa incide sull’aumento di stipendio
A incidere sulla retribuzione sono la dimensione aziendale, il settore e l’area territoriale, sebbene in modo differente per ciascun inquadramento.
Le dimensioni aziendali incidono in busta paga
Da quanto emerge, ad ogni modo, per tutti gli inquadramenti (anche se in misura diversa), la è proporzionale allo stipendio: al crescere della dimensione dell’organizzazione cresce anche la retribuzione.
Al Nord si guadagna sempre meglio
Focalizzando l’attenzione sulla collocazione geografica dell’azienda, invece, a contare su stipendi più alti sono i lavoratori del Nord-Ovest a discapito dei colleghi del Sud e delle Isole, con uno scostamento negativo che raggiunge anche l’11,5% per i Quadri.
Quanto si guadagna in ogni settore
L’impatto del settore lavorativo (Commercio, Industria, Finanza, Servizi) è molto signitivativo, per ciascun inquadramento.
- Dirigenti :è la Finanza a mostrare una maggiore retribuzione di base (RBA +15% rispetto alla media), seguito dal Commercio (+4%). L’Industria segue la media, mentre i Servizi mostrano segno negativo (RBA -8%).
- Quadri: le retribuzioni nella Finanza sono nella media, al di sotto i Servizi (-6,6%). Al di sopra Commercio (+7,6%) e Industria (+5,6%).
- Impiegati: Finanza e Industria pagano meglio (rispettivamente +12% e +8%), Servizi e Commercio peggio (rispettivamente -7,6% e -6,8%).
- Operai: retribuzioni più elevate nell’Industria (+4,1%) e più basse nel Commercio (-5,9%).
Ecco la tabella riassuntiva:
Resta evidente il gap di genere
È sempre il report a fornire dati aggiornati sul divario tra uomini e donne nel mondo del lavoro, una forbice ancora ampia che riguarda l’aspetto retributivo così come il mercato occupazionale e l’accesso alle opportunità di carriera.
Il gap di genere dal punto di vista salariale è pari al 10,7%.
A livello di occupazione femminile siamo fermi al 51,1%, sotto la media europea del 64,9%. Per inattività femminile siamo al 43,6% rispetto ad una media UE del 30%.