Il 20 novembre 2024 è stato indetto uno sciopero nazionale dei lavoratori del SSN, per protestare contro la Manovra 2025, non ritenuta adeguata a sostenere le necessità del comparto Sanità. Tra i motivi di insoddisfazione ci sono anche le scarse risorse stanziate per il rinnovo dei contratti. Ma quali sono oggi le condizioni di lavoro di medici e infermieri? E quanto guadagnano?
Per prima cosa, è bene ricordare che c’è differenza – contrattuale e retributiva – tra il medico di ospedale pubblico e medico di base. Nel primo caso, lo stipendio è nettamente inferiore e si va da 2mila a 4mila euro, in proporzione all’anzianità di servizio. Un primario può arivare a guadagnare anche 6mila euro.
In questo articolo, ci focalizziamo sulla figura del cosiddetto medico di famiglia, che non è dipendente dello Stato ma è un libero professionista convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Il calcolo dello stipendio di un medico di base dipende da diversi fattori, tra cui l’esperienza, la posizione geografica, il tipo di contratto di lavoro e il numero di assistiti. In generale, il medico di famiglia in Italia guadagna uno stipendio che varia tra i 2.700 e i 7.200 euro al mese.
Oltre allo stipendio base, il medico di famiglia può guadagnare ulteriori compensi attraverso le prestazioni aggiuntive che offre ai suoi pazienti. Ad esempio, il medico può ricevere un compenso per le visite domiciliari, le visite specialistiche o per la partecipazione a corsi di formazione.
Vediamo in dettaglio come si calcola lo stipendio di un medico di base, il percorso di studi, il contratto e in che modo la retribuzione può variare in base ai diversi fattori in gioco, come il numero di pazienti.
Chi è il medico di base
Il medico di base – come i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta – in Italia è un libero professionista convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). L’Ente previdenziale di riferimento per i medici di base è l’ENPAM (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri), che è responsabile della gestione dei contributi versati per il calcolo della pensione di medici di base e pediatri di libera scelta, nonché da tutti i medici e odontoiatri iscritti all’Ordine di categoria.
Si tratta di una figura fondamentale all’interno del Sistema Sanitario Nazionale, essendo responsabile della cura dei pazienti e del primo livello di assistenza medica generale. Il compito principale del medico di base è di garantire la salute dei propri pazienti, diffondere la cultura sanitaria, aggiornare le schede sanitarie dei pazienti, redigere certificazioni e assicurare livelli di assistenza sia in ambulatorio che a domicilio. In generale, il medico di base interpreta i sintomi del paziente e fa una diagnosi attraverso la visita, gli esami diagnostici e ematochimici e la prescrizione di una terapia. In caso contrario, il medico di base orienta i pazienti verso medici specialistici.
Questo professionista può essere di due tipi:
- il medico di famiglia, che fornisce assistenza primaria;
- la guardia medica, che garantisce la continuità assistenziale.
In generale è fondamentale sapere che ogni cittadino italiano ha diritto ad avere un proprio medico di base al fine di ottenere cure continuative e integrate.
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Il percorso di studi per diventare medico di base
Per diventare medico di base in Italia, è necessario conseguire una Laurea in Medicina e Chirurgia, ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione e iscriversi all’Ordine dei Medici, quindi conseguire la Specializzazione in Medicina Generale portando a termine il corso universitario della durata di tre anni e inviare la domanda alla ASL di pertinenza per essere inseriti nelle graduatorie regionali.
Come sono inquadrati i medici di base: la tipologia di contratto
La Regione nomina i medici di base in base al rapporto tra residenti e medici di famiglia. Una volta nominati, i medici di base stipulano un contratto di convenzione e svolgono la loro attività come liberi professionisti convenzionati dall’ASL.
Questo significa che, a differenza dei medici che lavorano negli ospedali o nei poliambulatori, il medico di base non è dipendente della ASL e non ha un rapporto di lavoro subordinato, ma rientra nella libera professione convenzionata dall’ASL di competenza, a cui emette fattura per i servizi resi.
Lo stipendio di base di un medico di famiglia è determinato dal contratto collettivo nazionale di lavoro del settore sanitario (CCNL Sanità). Questo contratto stabilisce una retribuzione minima garantita, che viene poi incrementata in base all’anzianità di servizio e alla posizione geografica.
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Quanto guadagna un medico di base
Il guadagno medio di un medico di base in Italia è di 52mila euro lordi, che corrisponde a un netto di circa 33mila euro l’anno, ovvero a 2.700 euro netti al mese, per 12 mensilità.
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I guadagni effettivi dei medici di famiglia possono, tuttavia, crescere con l’anzianità di servizio e gli anni di esperienza:
- con meno 3 anni di esperienza i guadagni massimi si aggirano sui 71.500 euro di RAL (circa 3.550 euro al mese, in un anno, al netto IRPEF e contributi previdenziali);
- tra i 10 e i 20 anni di esperienza, circa 123.000 euro di RAL (oltre 5.600 euro netti al mese);
- con un’esperienza di oltre 20 anni, si può arrivare a superare i 160.000 euro annui lordi di guadagno (circa 7.200 euro netti al mese per 12 mesi).
Va sottolineato, che il medico di base ha diversi obblighi, tra cui mantenere aperto il proprio studio per un certo numero di giorni e ore a settimana, a seconda del numero di pazienti che ha. In particolare, lo studio deve essere aperto almeno cinque giorni a settimana e fornire assistenza sanitaria per un minimo di:
- 5 ore se ha fino a 500 pazienti;
- 10 ore se ha tra i 500 e i 1.000 pazienti;
- 15 ore se ha tra i 1.000 e i 1.500 pazienti;
- 20 ore per i medici con il massimo numero di pazienti.
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Come si calcola lo stipendio di un medico di base
L’importo esatto dipende dal numero di assistiti:
- la retribuzione per ogni paziente va dai 35 ai 70 euro lordi per soggetto assistito;
- il massimo è di 1.500 pazienti, salvo deroghe in particolari zone del territorio nazionale.
Quanto guadagna un medico per ogni paziente
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il guadagno di un medico di base è inversamente proporzionale al numero di pazienti che assiste.
Il guadagno, chiamato “quota capitaria”, varia a seconda di diversi fattori;
- se il medico di famiglia ha meno di 500 pazienti, guadagna circa 70 euro lordi per assistito;
- se ha più di 500 pazienti, guadagna circa 35 euro lordi per assistito.
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Oltre a questo guadagno, ci sono altre fonti di reddito del medico di famiglia, come:
- i contributi per l’assistenza agli over 75;
- l’indennità per la reperibilità notturna;
- la somministrazione di vaccini e tamponi.
Le spese del medico di base
Questi sono i guadagni lordi, ai quali vanno detratti le tasse e le spese come l’affitto dello studio e il personale di segreteria. Inoltre, il medico deve pagare anche i sostituti per i giorni di ferie. Tutti questi costi, infatti, non sono coperti dal Sistema Sanitario Nazionale ma sono a carico del medico titolare dello studio.