Sono partiti i nuovi controlli fiscali sulle Partite IVA previsti dalla Legge di Bilancio 2023 (articolo 1, comma 148, legge n. 197/2022): criteri, modalità e termini di attuazione dell’analisi del rischio e della cessazione d”ufficio sono contenuti nel provvedimento del 16 maggio 2023 dell’Agenzia delle Entrate.
Le ulteriori misure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di evasione connessi al rilascio di nuove partite IVA si aggiungono alle attività già previste, rendendole tuttavia molto più stringenti.
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Dnunque, giro di vite sul riscontro dei requisiti soggettivi e oggettivi per l’attribuzione del numero di partita IVA e, in caso di esito negativo, cessazione d’ufficio anche per le operazioni intra-UE nell’ambito del VIES.
Vediamo come si applicano le nuove regole.
Partite IVA: i nuovi controlli
Gli elementi di rischio da verificare riguardano il profilo economico e fiscale del richiedente il numero di partita IVA ma anche requisiti di imprenditorialità (tipologia e modalità di svolgimento dell’attività) e posizione fiscale del contribuente stesso.
Gli elementi di rischio sono ricercati mettendo a confronto dati e informazioni presenti nelle banche dati dell’Agenzia delle Entrate ed altri database pubblici e privati, ma anche tramite segnalazioni di enti che sanno adito all’invito del Fisco a presentarsi di persona e fornire spiegazioni.
Riapertura partita IVA: la nuova procedura
Chi non accetta di presentarsi subisce la cessazione della partita IVA ed una sanzione di 3mila euro (articolo 1, comma 149, legge n. 197/2022).
A quel punto, per richiedere l’attribuzione di un nuovo numero di partita IVA sarà necessaria una polizza fideiussoria o una fideiussione bancaria triennale, per un importo non inferiore a 50mila euro.
In allegato al provvedimento delle Entrate, c’è anche il fac-simile della polizza da presentare per la riapertura della partita IVA ritenuta sospetta.