L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le indicazioni operative sulla disciplina della cosiddetta flat tax incrementale, introdotta dalla Manovra economica per il solo 2023 (articolo 1, commi da 55 a 57, legge 197/2022) e riservata alle persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni che non applicano il regime forfetario.
Il regime speciale si applica ad una base imponibile massima di 40mila euro, mentre l’eventuale sarà tassata con le regole IRPEF ordinarie. Per calcolare gli acconti 2024, chiarisce inoltre il Fisco, bisognerà operare come se l’agevolazione non fosse esistita.
Chi può applicare la flat tax incrementale
I destinatari della tassazione agevolata sono imprenditori individuali e lavoratori autonomi non forfetari nell’anno d’imposta 2023 (a prescindere dalla presenza o meno dei requisiti teorici per applicare il forfettario). Sono escluse le persone giuridiche e gli esercenti attività d’impresa, artistica e professionale in forma collettiva.
Per il resto, l’incompatibilità con il forfetario è l’unico vincolo imposto per la flat tax incrementale, oltre al limite di reddito agevolabile pari a 40mila euro.
Come si applica la tassazione agevolata
La flat tax incrementale permette di assoggettare una parte di reddito a imposta sostitutiva (di IRPEF e addizionali) con l’aliquota del 15% invece di quelle ordinarie previste per i vari scaglioni di reddito (dal 23% al 43% ).
La base imponibile agevolabile, ossia la quota di reddito cui è applicabile tale imposizione sostitutiva (ossia la base imponibile agevolabile) non può superare l’importo di 40mila euro. Come si determina?
- Prima si deve calcolare la differenza tra reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo realizzato nel 2023 e il più elevato gli analoghi redditi dichiarati negli anni 2020, 2021 e 2022.
- Poi si sottrae dal risultato ottenuto un importo (franchigia) pari al 5% del reddito di riferimento, che sarebbe quello più alto tra i redditi annuali del triennio precedente.
In pratica, la tassazione agevolata si applicherà al solo aumento di reddito superiore al 5% e, comunque, nel limite di 40mila euro.
Base imponibile flat tax ed esempi di calcolo
Se un professionista consegue nel 2023 redditi di lavoro autonomo per 150mila euro, dopo averne realizzati 115mila nel 2022, 100mila nel 2021 e 120mila 2020, si prende a riferimento il dato 2020, essendo il più elevato del triennio di riferimento.
A questo punto si sottrae il 5% del reddito maggiore dei tre anni precedenti (120mila * 5% = 6mila euro). La differenza tra 150mila e 120mila euro (30mila euro) sarà la base a cui applicare la tassa piatta al 15% diminuita della franchigia (6mila euro). Nel nostro esempio sarà pari a 24mila euro (30mila – 6mila).
Utilizzando la flat tax incrementale nel modello Redditi PF 2024, sarà dovuta un’’imposta sostitutiva del 15% (pari a 3.600 euro) sulla quota di reddito agevolata, mentre i restanti 126mila euro saranno assoggettati a tassazione ordinaria.
A conti fatti, nell’esempio seguito il risparmio è di oltre 7mila euro.
Effetti fiscali
La quota di reddito agevolato non concorrendo alla formazione del reddito complessivo ma incide sul riconoscimento di deduzioni, detrazioni o altri benefici fiscali o non tributari.
Di contro, l’applicazione della flat tax incrementale non ha effetti sulla determinazione degli acconti IRPEF 2024: bisognerà assumere, come valore dell’imposta relativa al periodo precedente, quella teoricamente applicabile se non si fosse utilizzata la tassazione agevolata.
In altri termini, per il 2024 si pagano gli acconti in misura piena.