Tutti i lavoratori autonomi, nel rispetto di determinati limiti di reddito (che cambiano per le diverse categorie), hanno diritto al bonus di 200 euro. La differenza rispetto ai dipendenti o ai pensionati è che in questi casi bisogna presentare domanda. Ma ci sono anche altri distinguo, per esempio relativi a chi non ha partita IVA o agli addetti alle vendite a domicilio. Vediamo tutto.
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Bonus autonomi e professionisti
Per lavoratori autonomi e professionisti, le regole sono contenute nell’articolo 33 del decreto legge 50/2022. Che prevede la creazione di un Fondo specifico, con un finanziamento di 500 milioni di euro, per erogare la somma una tantum di 200 euro alle Partite IVA e ai professionisti iscritti alle casse di previdenza private di categoria. In questo caso, la legge non specifica entro quali limiti di reddito scatterà il diritto al bonus, perché le regole sono demandate ad un apposito decreto ministeriale.
Sarà tale provvedimento decreto a prevedere i dettagli operativi in relazione alla domanda, ai criteri e alle modalità di versamento. Quindi, al momento, la certezza è che a queste categorie di soggetti il bonus 200 euro non arriverà a luglio, come ai dipendenti o ai pensionati, ma nei mesi successivi.
La platea dei beneficiari
- Autonomi iscritti alla gestione separata, (articolo 2, comma 26, legge 335/1995) ad esclusione dei collaboratori coordinati e continuativi, per i quali sono previste altre modalità (dettagliate nell’articolo 32 del DL Aiuti);
- Professionisti iscritti alle Casse di previdenza dei professionisti;
- Artigiani ed esercenti attività commerciali;
- Coltivatori diretti, mezzadri e coloni;
- Imprenditori agricoli a titolo principale;
- pescatori autonomi, della piccola pesca marittima e delle acque interne.
Per avere diritto al bonus 200 euro, questi lavoratori non devono aver fruito di nessuna delle analoghe una tantum previste dagli articoli 31 e 32 dello stesso Decreto Aiuti. Quindi, per esempio, un lavoratore che ha un reddito da dipendente e anche una partita IVA, non percepirà l’indennità due volte. Stesso discorso per i pensionati o per le altre categorie di lavoratori con diritto al bonus di 200 euro.
Lavoratori autonomi occasionali
Qui il riferimento è l’articolo 32 del decreto, comma 15, che prevede il diritto al bonus per i lavoratori autonomi occasionali, senza partita IVA e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie. Si tratta di lavoratori con reddito annuo non superiore ai 5mila euro. Requisiti: accredito di almeno un contributo mensile nel 2021, iscrizione alla gestione separata INPS già in essere al 18 maggio scorso, mese di entrata in vigore del decreto Aiuti.
Addetti alle vendite a domicilio
Il successivo comma 16 prevede il bonus per gli incaricati alle vendite a domicilio di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 114/1998, con reddito 2021 derivante dalle medesime attività superiore a 5mila euro, partita IVA attiva, e iscrizione alla gestione separata già in essere al 18 maggio scorso. Per questi lavoratori, il bonus viene versato dietro presentazione di specifica domanda.