Il reddito medio d’impresa o di lavoro autonomo nel 2019 è stato pari a 38.340 euro, una cifra che mostra un aumento rispetto all’anno precedente soprattutto per quanto concerne le persone fisiche. Lo si evince dai dati resi noti da Dipartimento delle Finanze, che pubblica online le statistiche relative agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA), alle dichiarazioni delle persone fisiche titolari di Partita IVA e al reddito prevalente trasmesse dai contribuenti nel 2020, relative al periodo d’imposta 2019 che rappresenta l’ultimo prima della pandemia.
A presentare la dichiarazione nel 2019 sono state 3,7 milioni di persone fisiche titolari di Partita IVA, con un netto aumento dei contribuenti che hanno scelto il regime forfettario. Fanno parte di questa categoria gli imprenditori (33,7%), i lavoratori autonomi (12,9%), gli agricoltori (6,4%).
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Analizzando i dati inerenti al reddito, in cima alla graduatoria dei professionisti che percepiscono un reddito maggiore ci sono gli studi notarili con 91.200 euro, seguita dai commercialisti e dai consulenti del lavoro con 70.600 euro. Per le professioni sanitarie il reddito medio è di 69.600 euro, mentre architetti e ingegneri devono accontentarsi di 44.400 euro. Nel mondo dell’istruzione, invece, l’importo scende fino a 19.800 euro, tuttavia a collocarsi in fondo alla classifica sono gli agricoltori e gli allevatori.
Dall’analisi integrata delle dichiarazioni dei dipendenti con quelle dei datori di lavoro, inoltre, si apprende che oltre il 74,8% dei primi ha prestato servizio presso lo stesso datore nell’arco dei dodici mesi presi in considerazione, mentre il 25,2% ha lavorato per più datori di lavoro.