Firmato il decreto attuativo per l’esonero contributivo degli autonomi previsto dalla Manovra 2021 e potenziato dal decreto Sostegni. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (non si conosce ancora il testo del provvedimento, che attende la bollinatura della Corte dei Conti), ci vorranno poi i necessari passaggi in capo all’INPS, che dovrebbero comunque essere pronti in tempo per la scadenza del 17 maggio (il 16 cade di domenica) o indicare comunque la .procedura di domanda. In base a quanto anticipato ieri:
Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha firmato il decreto interministeriale per l’esonero contributivo dei lavoratori autonomi e dei professionisti, ricevuto ieri dal ministero dell’Economia.
In base a quanto disposto dalla Legge di Bilancio, il provvedimento doveva arrivare entro fine febbraio. Il Ministro Orlando, in sede di question time alla Camera a fine aprile, aveva motivato il ritardo con la complessità della materia, impegnandosi a metterlo a punto «in tempi brevi». In base a quanto annunciato:
Gli uffici del ministero hanno già avviato una interlocuzione con l’INPS per dare corso agli ulteriori passaggi necessari a garantire la massima tutela della platea interessata dal provvedimento.
Orlando aveva spiegato nei giorni scorsi che il provvedimento era particolarmente complesso in quanto era necessario definire procedure diverse per categorie molto eterogenee tra loro di lavoratori: «quelli iscritti alle gestioni speciali, i lavoratori iscritti alla gestione separata, i soci lavoratori di società e i professionisti componenti di studi associati, i professionisti iscritti alle casse previdenziali e, infine, i medici, infermieri e altri professionisti e operatori già collocati in quiescenza».
Si tratta del cosiddetto anno bianco contributivo previsto dai commi da 20 a 22 della legge 178/2020 (la Legge di Stabilità 2021), che prevede l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti iscritti alle gestioni INPS o agli enti di previdenza di categoria. Bisogna possedere come requisito un reddito 2019 non superiore a 50mila euro ed aver registrato un calo del fatturato 2020 di almeno il 33%.
Per l’operatività della norma sono stati previsti necessari «uno o più decreti del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il dicastero dell’Economia e delle finanze». Da definire sono infatti i criteri e le modalità per la concessione dell’esonero, nonché la quota di risorse da destinare ai professionisti iscritti agli enti di previdenza privati.
=> Le Casse professionali anticipano l'esonero
La fase di confronto con gli enti previdenziali privati è terminata ed è stato firmato il provvedimento di esonero da pubblicare in Gazzetta Ufficiale per consentirne l’operatività. Per quanto concerne la fruizione da parte della platea dei beneficiari individuata dal decreto attuativo, si attende poi il provvedimento di prassi INPS. Nel frattempo molti Ordini hanno anticipato in qualche modo i decreti ministeriali rimandando le scadenze o prevedendo riduzioni e altre agevolazioni. Ha intanto espresso soddisfazione il presidente dell’associazione degli enti di previdenza privati (Adepp), Alberto Oliveti:
Dopo esserci tanto battuti, il miliardo di euro destinato all’esonero contributivo dei professionisti iscritti agli Ordini è una vittoria e un atto di giustizia.
Soddisfatta anche Confcommercio, che si augura comunque che “gli ulteriori passaggi necessari, che dovranno coinvolgere anche l’Inps, siano espletati nel più breve tempo possibile, garantendo così un accesso tempestivo alla misura per categorie che sono state particolarmente colpite dalla crisi in atto”. La Confederazione guarda anche “con favore alla probabile proroga delle scadenze contributive previste per il 16 maggio che dovrebbe essere inserita nel decreto Sostegni bis”.
Per quanto concerne l’esonero dei contributi per gli autonomi, l’attesa sul decreto riguarda soprattutto il dettaglio della platea dei beneficiari, i cui requisiti sono stati definitivi dalla norma primaria ma che, nella pratica, saranno specificati dal decreto attuativo, così come le modalità di fruizione dell’esonero. Fondamentale anche capire la quota di risorse destinate alle professioni ordinistiche, che vi potranno accedere in misura proporzionale in base ai fondi disponibili.
Segnaliamo che è invece ancora ferma l’ISCRO, ossia la nuova indennità di disoccupazione per gli autonomi per la quale sono già scattati gli aumenti contributivi dovuti da parte degli iscritti alla gestione previdenziale mentre invece manca ancora il provvedimento attuativo.