Il Decreto Cura Italia con cui il governo italiano affronta l’emergenza Coronavirus definendo misure per imprese, lavoratori e famiglie non riconosce a medici e professionisti sanitari l’indennità per il mese di marzo disposta per lavoratori autonomi e professionisti iscritti all’INPS.
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Medici e dentisti fuori dal Cura Italia
La denuncia arriva dall’ENPAM, l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri.
I medici e i professionisti sanitari sono stati mandati in prima linea senza le dotazioni indispensabili, e il decreto legge Cura Italia li considera al massimo da tutelare in “ultima istanza“.
Il riferimento è al Fondo di ci all’articolo 44 del decreto legge, con il quale si intende tutelare i lavoratori non ricompresi tra i destinatari degli ammortizzatori sociali di cui ai precedenti articoli. Il plafond è pari a 300 milioni di euro, ed entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto dovranno essere emanati i provvedimenti che specificano e quantificano ulteriore formule di sostegno economico per le categorie non trattate nel Decreto Cura Italia, come anche i professionisti in albi e ordini.
Autonomi e ai professionisti iscritti all’INPS ricevono infatti 600 euro per il mese di marzo, mentre restano esclusi tutti gli altri iscritti a Ordini e Collegi, compresi dunque medici, odontoiatri e sanitari liberi professionisti e convenzionati.
In aggiunta a tutto ciò, i professionisti esclusi dal Decreto Coronavirus sconteranno anche una discriminazione fiscale: sui sussidi ricevuti dalle Casse si pagheranno le imposte, mentre le indennità INPS saranno esentasse.
Addirittura agli Enti previdenziali dei professionisti viene impedito di utilizzare risorse proprie per fronteggiare l’emergenza.
Al Governo avevamo infatti chiesto di poter impiegare una parte delle nostre riserve che eccedono i requisiti di legge per aiutare gli iscritti in questo momento di necessità, ma non abbiamo avuto risposta.
Si attende ora una risposta da parte dell’Esecutivo.