A partire dal primo aprile 2020 cambiano le regole per coloro che aspirano a diventare giornalisti pubblicisti, ottenendo l’iscrizione all’Albo e il tesserino ufficiale. Come annuncia l’OdG, non ci sarà più il riconoscimento a posteriori dell’attività giornalistica ma entrerà in vigore il “registro degli aspiranti pubblicisti”: una sorta di “foglio rosa” finalizzato a consentire l’accesso all’Ordine dei Giornalisti” che prevede un percorso formativo ad hoc.
La novità arriva in seguito all’approvazione, da parte del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, della “Integrazione delle Linee Guida per aspiranti giornalisti” varata il 28 e 29 gennaio.
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L’obiettivo è quello di migliorare i profili professionali dei nuovi iscritti, tanto che non viene abolito l’obbligo di legge secondo cui per poter presentare domanda di iscrizione all’Ordine è necessario aver anche completato 24 mesi di collaborazione regolarmente retribuita.
Il registro prevede la comunicazione di “inizio attività” da presentare all’Ordine regionale competente, completa di indicazione delle testate giornalistiche presso cui l’aspirante pubblicista sta svolgendo la sua attività lavorativa.
Per quanto riguarda la formazione, è necessario frequentare corsi per un equivalente di 20 crediti formativi.
A iscriversi al registro degli aspiranti pubblicisti devono essere anche coloro che hanno iniziato l’iter per diventare giornalisti dal 1° gennaio 2019.