A partire dall’anno accademico 2020-2021, coloro che scelgono di iscriversi alle facoltà di psicologia, scienze dell’educazione e scienze pedagogiche, saranno tenuti a frequentare regolarmente i corsi per acquisire il titolo di studio.
Il MIUR, con un decreto ad hoc siglato dall’ex Ministro Fioramonti, ha dato lo stop ai corsi di laurea telematici relativi a questi indirizzi, divieto stabilito in precedenza anche per le lauree in medicina, veterinaria e odontoiatria.
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Il decreto, ora al vaglio della Corte dei Conti e del Consiglio di Stato, riguarda solo le nuove immatricolazioni ed è stato accolto in modo favorevole da parte del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, che ha ribadito come le università telematiche siano incompatibili con la natura sanitaria della professione. Con il decreto Lorenzin del 2017, infatti, la professione di psicologo ha ottenuto a tutti gli effetti la qualifica a professione sanitaria.
Da parte degli studenti, invece, le critiche non mancano. Attraverso un comunicato congiunto, gli studenti degli Atenei telematici Guglielmo Marconi, Niccolò Cusano e Pegaso hanno voluto sottolineare le conseguenze di questa nuova normativa:
Un numero imprecisato fra studenti telematici lavoratori e non frequentanti in generale, sia di istituti statali che privati, sono rimasti orfani di un’impalcatura che dovrebbe invece tutelarli in quanto figli di un progresso che ha dettato nuove regole – e le detta tuttora – sulle modalità didattiche in tutto il globo.