L’Agenzia delle Entrate ha implementato le verifiche sui visti di conformità che i commercialisti possono apporre sulle dichiarazioni dei redditi dei cittadini, controlli che coinvolgono numerosi professionisti e che possono scaturire in una sanzione anche molto salata in caso di irregolarità.
È il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti a informare gli iscritti con un’informativa che rappresenta una sintesi della casistica.
L’informativa 70/2019, infatti, contiene diverse indicazioni relative alla corretta apposizione del visto sul frontespizio della dichiarazione. Il visto di conformità non viene considerato valido, ad esempio, nei seguenti casi:
- il professionista che lo rilascia non è iscritto nell’elenco informatizzato dei professionisti abilitati gestito dalle Direzioni regionali, oppure è iscritto ma non coincide con la persona fisica che ha trasmesso la dichiarazione in modalità telematica;
- il professionista è iscritto nell’elenco ma non è collegato all’associazione o società che ha trasmesso il documento.
Per quanto riguarda le conseguenze di eventuali scorrettezze rilevate dalle Entrate, il professionista rischia il mancato riconoscimento delle compensazioni e dei crediti per cui ha apposto il visto oltre a una sanzione amministrativa da 258,00 a 2.582,00 euro.