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Professioni: le lauree che pagano meglio

di Anna Fabi

11 Giugno 2019 10:07

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Panoramica sull’occupazione e sulle retribuzioni dei laureati in Italia: ingegneria, economica e medicina i settori che offrono maggiori possibilità.

Quali sono le lauree che permettono un accesso diretto al mondo del lavoro? In quali ambiti disciplinari si percepiscono le retribuzioni più alte? Il Rapporto 2019 Almalaurea risponde a tutte queste domande monitorando le prestazioni formative di 280mila laureati nel 2018, oltre alle performance occupazionali di 640mila laureati negli anni 2017, 2015 e 2013.

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Prospettive occupazionali

In generale, il report sottolinea come i laureati lavorino più dei diplomati e percepiscano compensi maggiori.

A registrare le migliori performance occupazionali sono i laureati in ingegneria, quelli del gruppo economico-statistico e delle professioni sanitarie: prendendo in esame i laureati magistrali biennali del 2013 intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, infatti, per tutte queste categorie il tasso di occupazione è superiore all’89,0%.

La situazione è meno rosea per i laureati dei gruppi giuridico, letterario, geobiologico e psicologico.

Retribuzioni

Per quanto concerne le retribuzioni, tra i laureati magistrali biennali sono coloro che hanno scelto un percorso ingegneristico, scientifico e chimico-farmaceutico a ottenere compensi superiori, pari rispettivamente a 1.762, 1.675 e 1.595 euro mensili netti. Devono accontentarsi di meno di 1.200 euro mensili, invece, i laureati dei gruppi psicologico e del ramo insegnamento.

Conseguimento del titolo

L’età media alla laurea è per fortuna in discesa, pari a 25,8 anni (24,6 anni per i laureati di primo livello, 27 anni per i magistrali a ciclo unico e 27,3 anni per i laureati magistrali biennali). Prima della riforma l’età media era 27 anni (nel 2008).

Anche la regolarità negli studi ha registrato un miglioramento. Nel 2008 concludeva gli studi in corso il 39,4% dei laureati, nel 2018 il 53,6% (60,1% tra i magistrali biennali, 53,9% tra i laureati di primo livello e il 40% tra i magistrali a ciclo unico).

Esperienze riconosciute

L’11,3% ha svolto esperienze di studio all’estero (8% nel 2008): l’8,9% con programmi UE (Erasmus in primis) e il 2,4% attraverso altre esperienze riconosciute dal corso di studi (Overseas, ecc.).

Ha compiuto un’esperienza di tirocinio o stage riconosciuta dal corso di studi il 59,3% dei laureati (il 53,3% nel 2008): si tratta di tirocini per il 61,1% dei laureati di primo livello (il 41,2% svolti fuori dell’università), per il 47,1% dei laureati magistrali a ciclo unico e per il 62,0% dei laureati magistrali biennali.

La sintesi del report