Gli avvocati penalisti potrebbero incrociare le braccia l’8, il 9 e il 10 maggio 2019. Lo annuncia con un comunicato ufficiale l’Unione delle Camere Penali Italiane, pubblicando la delibera che annuncia lo sciopero a partire dalla data dell’assemblea in programma a Roma.
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L’astensione dalle udienze, come sottolinea l’Ucpi, deve rappresentare un segnale di allarme da parte dei legali penalisti che non può essere più rinviato, facendo seguito all’approvazione della riforma penale definita “di matrice populista e giustizialista”.
L’Ucpi invita le camere penali territoriali a organizzare iniziative locali di approfondimento delle ragioni dell’astensione nella giornata del 9 maggio, sollecitando anche la partecipazione di tutti gli avvocati, magistrati, cittadini e studiosi alle giornate di presentazione del Manifesto del diritto penale liberale e del giusto processo previste a Milano il 10 e l’11 maggio.
Le ragioni della protesta sono illustrate nella nota ufficiale:
Eliminazione dell’abbreviato per i reati da ergastolo, disciplina della legittima difesa connotata da finalità esclusivamente propagandistiche, drammaticità della violenza di genere senza nessuna altra risposta che l’inasprimento ossessivo delle pene fino alla idea barbarica della castrazione chimica, “spazzacorrotti” e irresponsabile mancata previsione di una normativa intertemporale per la sospensione della esecuzione delle pene comprese entro i quattro anni per i reati commessi prima dell’entrata in vigore della nuova legge, “decreto sicurezza” quale strumento di acutizzazione di contraddizioni sociali, condizione del carcere che ha raggiunto nuovamente allarmanti livelli di drammaticità, sostanziale abolizione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado quale vulnus intollerabile nel nostro sistema penale.