L’assunzione degli avvocati presso gli studi legali potrebbe diventare realtà. Un disegno di legge al vaglio della Commissione Giustizia, infatti, prevede l’abolizione dell’incompatibilità tra l’esercizio della professione di avvocato e il lavoro dipendente.
In caso di approvazione del disegno di legge n 428/2017, gli avvocati potranno essere assunti come dipendenti dagli studi legali ottenendo tutele che attualmente non sono riconosciute in caso di rapporti di lavoro subordinato o parasubordinato. Una novità che consentirebbe la regolarizzazione della posizione lavorativa per una folta schiera di professionisti che esercitano la loro attività presso studi legali.
In caso di varo definitivo di questa legge, inoltre, gli avvocati potrebbero beneficiare di contratti nazionali di categoria e di retribuzioni che siano proporzionate alla quantità del lavoro svolto, così come alla qualità delle prestazioni professionali garantite.
Anche dal punto di vista previdenziale, inoltre, i professionisti potrebbero beneficiare dei versamenti contributivi da parte del datore di lavoro pari ai due terzi del totale: i titolari degli studi legali ricopriranno il ruolo di sostituto d’imposta, gestendo anche gli aspetti legati alla previdenza.
Per quanto riguarda la definizione dei criteri di riferimento per valutare l’attività lavorativa di un avvocato e identificare eventuali rapporti di lavoro dipendente, saranno il Ministero del Lavoro e quello della Giustizia a stabilire parametri precisi entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge, in seguito a un confronto con i sindacati.