È legittimo che i professionisti percepiscano un contributo integrativo pari al 4% anche da parte della Pubblica Amministrazione.
Lo afferma il Consiglio di Stato sottolineando la necessità di equiparare il contributo integrativo applicato sulle parcelle dei professionisti che mettono a disposizione le loro prestazioni in ambito pubblico e nel comparto privato, ristabilendo un principio di equità sostenuto dall’Epap.
Con la sentenza numero 4062/2018, infatti, il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso al TAR presentato dal Ministero del Lavoro e dal Ministero dell’Economia volto a impedire l’aumento dal 2% al 4% del contributo previdenziale operato dall’Ente di previdenza pluricategoriale quando il committente è una PA.
Negare l’incremento significa, secondo l’Epap, causare una ingiusta discriminazione tra i professionisti che lavorano con clienti privati e i colleghi che collaborano prevalentemente con gli Enti pubblici.
Una situazione che avrebbe anche impedito un incremento del valore delle prestazioni previdenziali ed assistenziali.