Giorni all’insegna della tensione quelli da poco trascorsi, tra il Ministro dell’economia Giulio Tremonti e le Banche italiane. Motivi del contendere: i così detti Tremonti-bond: obbligazioni speciali emesse dalle banche che il ministero del Tesoro si è detto pronto a comprare. Loro scopo è quello di permettere all sistema bancario italiano di mantenersi ben patrimonializzato, in modo tale da ammortizzare eventuali effetti della crisi sull’economia reale.
Il 19 maggio, in occasione del Credit and Liquidity Day, Tremonti ha sferzato le banche affermando che «Serve un’assunzione di maggiore responsabilità, perché finora c’è stato un utilizzo piuttosto progressivo dei bond. Gli strumenti di patrimonializzazione – ha aggiunto – servono per aiutare le imprese e non per migliorare il look dei bilanci delle banche». La richiesta di assunzione di maggiore responsabilità da parte degli istituti di Credito da parte di Tremonti è proseguita mettendo in chiaro che: «Se un banchiere si chiede se gli conviene, significa che non ne ha capito la logica: quella dell’intereresse nazionale». «Quando questi strumenti non c’erano – ha precisato – abbiamo ricevuto pressioni per farli. Poi, una volta messi a punto, abbiamo notato un certo relax».
Tremonti ha accompagnato il suo discorso con numeri alla mano, facendo notare come dalla fine di marzo, quando è stato siglato il protocollo Governo-Abi, il Tesoro ha ricevuto domande da 4 istituti, (tra cui Banco Popolare, Bpm e Unicredit). L’ammontare complessivo richiesto è stato finora di 6 miliardi di euro: circa la metà delle risorse rese disponibili, pari a 10-12 miliardi. Il Ministro dell’Economia non si è limitato a questo tema, ma ha gettato un altro sasso nello stagno quando ha affermato: «Avrei un suggerimento per migliorare il gradimento dell’industria bancaria: allineare i tassi italiani con i tassi europei».
A questa affermazione ha replicato Carlo Faissola, Presidente Abi: «Credo che le banche italiane stiano facendo quanto di meglio possono per aiutare la ripresa economica». Anzi, a suo parere lo stanno facendo anche meglio dei colleghi europei visto che, rispetto alla media europea, i tassi praticati dal sistema bancario italiano nei confronti di imprese e famiglie sono inferiori (3,94% per i prestiti fino a un milione di euro, contro il 4,15% medio dell’area euro).
Per i prestiti oltre un milione di euro, invece, i tassi sono al 2,68%, contro il 2,88%. Lo scossone di Tremonti non ha mancato di sortire interventi ed effetti. Il 21 maggio, in occasione dell’Assemblea annuale di Confindustria il suo presidente, Emma Marcegaglia, ha ripreso l’argomento affermando che «È in dirittura di arrivo la prima tranche di bond emessi dalle banche e sottoscritti dal Tesoro. Ho incoraggiato le banche a ricorrere a questo strumento di lunga gestazione» affinché eroghino «maggior credito alle imprese e alle famiglie». Sempre nella stessa occasione il presidente di Banca Popolare di Milano, Massimo Ponzellini, ha dichiarato che la disponibilità dell’importo richiesto tramite i Tremonti-bond dovrebbe essere approvata nella prima settima di luglio, mentre Intesa Sanpaolo, per voce del Presidente del Consiglio di Gestione Enrico Salza, ha fatto sapere di aver inviato la sua richiesta di adesione al Ministero dell’Economia.