Auto di lusso e vacanze da sogno. Questi, nell’immaginario collettivo, i “beni” più acquistati dai manager d’azienda. La crisi, però, non ha solo modificato i redditi e le prospettive occupazionali dei dirigenti, ma anche il livello dei loro consumi. Lo rivela un’indagine di Manageritalia, realizzata a novembre 2008 su un campione rappresentativo dei 23 mila manager del terziario privato.
Il campione è costituito da uomini, donne e dirigenti milanesi. Questi ultimi svelano anche le abitudini di consumo della, (una volta), ricca e lussuosa capitale lombarda. Il dato interessante è che nel corso del 2008, quasi il 58,5% dei dirigenti intervistati ha dichiarato di aver diminuito i consumi. Quelli milanesi, che hanno ristretto le spese, sono stati il 46%. Solo il 28% dei dirigenti ha mantenuto inalterato il livello dei consumi, contro un 13% che lo ha addirittura aumentato.
L’87% dei manager intervistati ha ammesso anche di aver ridotto i consumi per abbigliamento e calzature; il 52% ha tagliato i consumi per l’arredamento; il 50,7% ha ridotto quelli per tempo libero e istruzione. Tra i motivi che hanno spinto i dirigenti a restringere gli acquisti, spiccano, in testa, l’aumento dei prezzi e la crescita dell’inflazione. Lo sostiene il 72% degli intervistati.
Ai manager preoccupati dall’aumento dei prezzi è stato anche chiesto in che modo hanno fronteggiato il caro-vita, nel corso del 2008: il 49,9% ha deciso di non acquistare capi di abbigliamento per qualche mese; il 47% ha consumato meno pasti fuori casa; il 33,9% ha diminuito le vacanze brevi ed i weekend; la stessa percentuale ammette di aver rinunciato o di aver rinviato acquisti importanti. Solo il 20,6% dei dirigenti ha dichiarato di usare meno l’automobile.
Il livello dei consumi della classe dirigenziale del terziario privato in Italia, può dare anche utili spunti agli stessi manager che dovranno occuparsi di proporre strategie di vendita che spingano all’acquisto i clienti della loro azienda. Ma che tipo di prodotto o servizio viene ricercato dagli stessi manager? Lo rivela un’altra indagine dedicata a come i dirigenti pensano di affrontare la crisi di questo 2009.
Il dato curioso è che il 58% di essi cerca prodotti con sconti ed offerte speciali ed il 23% rinuncia ad acquistare prodotti di marca. Altre curiosità sui consumi? «Per quanto riguarda le vacanze invernali – si legge nell’indagine di Manageritalia – quasi metà dei manager non c’è andata (42%), di questi tre quarti (32% del totale) come già avvenuto l’anno scorso, ma un quarto (10%) contrariamente a quanto avvenuto l’anno scorso. Tra la maggioranza che è andata in vacanza (58%) prevale chi ha fatto gli stessi giorni dell’anno scorso (36%), su chi ne ha fatti meno (16%), mentre solo il 5% ha fatto più vacanze. Tra i consumi tagliati a causa della crisi prevalgono abbigliamento e calzature (52%), pasti fuori casa (48%), tempo libero (47%), vacanze brevi e week end (47%), arredamento (31%), telecomunicazioni ed elettronica (23%)».
Piccole, ma significative, anche le percentuali di coloro che per affrontare la crisi hanno rinegoziato il mutuo della casa (10%), e diminuito le spese alimentari (7%). Mentre nel corso del 2008 i manager che hanno ridotto i consumi di alimentari e bevande sono stati il 24,8%.