Continuano a giungere notizie poco positive dall’Unione Europea sui livelli di occupazione nel vecchio continente. Il livello di disoccupazione registrato durante lo scorso mese di luglio ha raggiunto quota 9,5%, facendo registrare un nuovo record dal 1999. I nuovi dati confermano quanto messo in evidenza dall’Unione attraverso il precedente rapporto di agosto.
Stando ai dati forniti dall’Unione Europea, nell’area Euro – l’insieme dei 16 paesi che adottano la moneta comune – il livello di disoccupazione ha toccato quota 9,5% nel mese di luglio facendo registrare un aumento di un decimo di punto percentuale rispetto alla rilevazione dello scorso giugno. Nel luglio del 2008 il dato era più basso di due punti percentuali (7,5%) a dimostrazione di quanto la crisi economica abbia influito nel corso degli ultimi mesi sui livelli occupazionali. Per ottenere dati analoghi è infatti necessario tornare indietro nel tempo di almeno una decina di anni, al difficile maggio del 1999.
Estendendo lo sguardo oltre i paesi dell’area Euro i dati cambiano poco. I 27 stati membri hanno fatto registrare complessivamente un tasso di disoccupazione pari al 9% nel mese di luglio, in progressivo aumento rispetto a giugno, quando era stato registrato un dato pari a 8,9 punti percentuali. Nel luglio del 2008 il tasso di disoccupazione era pari al 7%.
Secondo le stime di Eurostat, che monitora e valuta lo stato dell’occupazione nell’Unione, circa 21,8 milioni di donne e uomini erano senza occupazione durante luglio nell’Europa dei 27. Nella sola area Euro, la cifra dei disoccupati si è attestata intorno ai 15 milioni di persone. Tra giugno e luglio il numero di disoccupati è dunque aumentato di 225mila unità nell’intera Unione Europea e di 167mila unità circa nei 16 paesi che adottano la moneta unica. Nel luglio del 2008 si contavano, invece, 5,1 milioni di disoccupati nell’Unione e 3,3 milioni circa di disoccupati nell’area Euro.
Il maggior aumento del tasso di disoccupazione su base annua è stato registrato in Lituania, paese nel quale il numero di disoccupati è passato dal 5,8% al 16,7% dello scorso luglio. Sensibile l’aumento anche in Lettonia, dal 6,9% al 17,4%, e in Estonia, dal 4,1% al 13,3%. Contenuto invece l’aumento del tasso di disoccupazione in Romania, aumentato di circa 0,5 punti percentuali (da 5,7% al 6,2%) e in Germania, attestatosi intorno al 7,7% non molto distante dal 7,2% dell’anno precedente.
Benché nel report da poco diffuso dall’Unione Europea manchino i dati nel dettaglio sull’Italia, un rapporto [pdf] da poco rilasciato dall’Istat fornisce un quadro sufficientemente indicativo sullo stato occupazionale nel nostro paese. Al netto della cassa integrazione guadagni, l’indice dell’occupazione nelle grandi imprese nel mese di giugno 2009 è diminuito di 0,3 punti percentuali. Nel periodo compreso tra gennaio e giugno la variazione dell’indice è stata pari al -3,6% al netto della cassa integrazione guadagni (-1,2% al lordo), rispetto al medesimo semestre dell’anno precedente.
Il calo dell’occupazione segnalato dall’Unione Europea e, su basi statistiche differenti, dall’Istat per l’Italia dimostra quanto la crisi economica abbia sortito pesanti effetti nel mercato del lavoro nel corso degli ultimi mesi. Secondo alcuni analisti, un picco sui livelli di disoccupazione potrebbe verificarsi nel corso dell’autunno ormai alle porte per poi risolversi progressivamente nei primi mesi del 2010 insieme all’auspicata ripresa dell’economia.