Salvare circa diecimila piccole e medie imprese dai venti gelidi della crisi economica entro i prossimi sei mesi. È questo l’ambizioso obiettivo di “SOS Impresa Italia” messo in campo da Unicredit Group, Confommercio, Confartigianato, Cna e Casartigiani per contrastare la difficile congiuntura dell’economia e ridare respiro alle tante imprese che rischiano di chiudere a causa del netto calo della domanda di beni e servizi. Un progetto difficile da realizzare, ma necessario per mantenere vitale l’economia nel nostro paese secondo i promotori dell’iniziativa.
L’operazione sarà gestita direttamente sul territorio così da consentire una precisa identificazione delle piccole e medie imprese in crisi e magari in attesa di un aiuto per appianare i propri conti. Il progetto prevede la creazione di una ottantina di task force territoriali incaricate di analizzare le situazioni di disagio creditizio delle aziende segnalate dalle associazioni di categoria. I cinque soggetti coinvolti collaboreranno attivamente per ottimizzare le risorse e il lavoro di ricerca e assistenza sul territorio.
Le task force saranno suddivise in due insiemi operativi per rendere il più capillare ed omogenea possibile la gamma di servizi offerti nell’ambito dell’iniziativa SOS Impresa Italia. Trenta delle ottanta task force previste opereranno a livello regionale, mente le restanti cinquanta saranno attive principalmente a livello provinciale. Durante il loro periodo di esistenza, le task force daranno vita a dei veri e propri tavoli di confronto tesi ad analizzare le istanze delle piccole imprese in difficoltà a causa della crisi economica.
Stando alle prime informazioni fornite da Unicredit, l’intera operazione assumerà il valore di circa un miliardo di Euro, ma la stima è al momento virtuale e provvisoria. SOS Impresa Italia metterà in campo soluzioni congiunturali, come l’estensione del piano di ammortamento fino a ulteriori cinque anni rispetto a quanto previsto in origine e strumenti per il consolidamento delle passività a breve termine e del prestito partecipativo. Iniziative tese a rinforzare la già prevista moratora dei debiti delle piccole e medie imprese firmata dal ministro dell’economia Tremonti, da Abi e dalle principali organizzazioni imprenditoriali.
Maggiormente nel dettaglio, il progetto prevede, dunque: la possibilità di sospendere per 12 mesi il pagamento delle rate per la quota capitale sostituite dalle sole rate per gli interessi; mutui ipotecari concessi direttamente agli imprenditori a titolo personale; l’allungamento a 270 giorni della scadenza del credito per sostenere le esigenze di cassa.
«Il momento economico è particolarmente delicato ed è importante dare una risposta immediata. Non abbiamo più la febbre a 40 che avevamo a inizio anno, ma non abbiamo ancora sfebbrato anche se la situazione è in miglioramento» ha spiegato Roberto Nicastro, deputy CEO di Unicredit. Il responsabile dell’istituto di credito ha poi aggiunto: «Ci aspettiamo, quindi, che il 90% delle imprese che fanno parte dell’accordo abbiano meno di 20 addetti, perché l’intesa è finalizzata alle piccole e piccolissime imprese in difficoltà. Quello di oggi è un accordo che implementa l’accordo tra l’Abi, le associazioni e il governo di inizio agosto per aiutare le imprese in difficoltà».
Durante la presentazione di SOS Impresa Italia, il vicedirettore generale di Confcommercio, Luciano Gaiotti, ha infine sottolineato come l’iniziativa da poco annunciata costituisca «un accordo importante anche per il suo approccio vicino al territorio». La presenza delle task force nelle aree regionali e provinciali potrebbe infatti rivelarsi molto utile per analizzare con maggiore precisione le diverse realtà territoriali e fornire al meglio l’assistenza prevista dal piano.