Dopo Fastweb e Vodafone, la scure dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è da poco abbattuta sull’operatore telefonico Tele2. La conferma giunge direttamente dal bollettino settimanale dell’Authority, che illustra le pratiche commerciali scorrette messe in atto dalla società nell’ambito delle politiche per la migrazione verso altri operatori. Procedure che sono costate a Tele2 una multa pari a ben 120mila Euro.
L’Autorità ha ravvisato [pdf] la presenza di una pratica commerciale concepita per ostacolare di fatto il diritto dei clienti di Tele2 a trasferire le loro utenze presso altri operatori. Una pratica che «ha agevolato l’insorgere di una serie di ostacoli non contrattuali di diverso tipo, quali, in particolare, il mancato riconoscimento di codici di migrazione corretti e/o di richieste di recesso regolarmente presentate dagli utenti (con la conseguente emissione di fatture nei confronti di utenti già receduti) e la mancata o ritardata comunicazione del codice di migrazione ai soggetti che ne avessero effettuato richiesta».
Secondo l’Authority, tali pratiche scorrette erano sfruttate anche sul sito web di Tele2. Agli utenti del portale venivano fornite informazioni generiche e poco trasparenti sulle modalità per ottenere il codice di migrazione necessario per trasferire un’utenza verso un altro operatore telefonico. Tale condizione non consentiva di comprendere pienamente il funzionamento della procedura di migrazione e dunque ne poteva disincentivare l’adozione da parte degli utenti.
Accuse respinte da Tele2, che ha sempre difeso la propria posizione ricordando di aver adottato procedure di migrazione conformi alle attuali norme in materia. La società ha inoltre ribadito di non aver mai «seguito una prassi volta, surrettiziamente, ad ostacolare il passaggio di clienti di Tele2 ad oltre operatore. Né, tantomeno, Tele2 avrebbe adottato pratiche volte a rendere oneroso, difficoltoso o, addirittura, ad impedire l’esercizio di recesso degli utenti, non riconoscendolo o ritardando volutamente la liberazione della linea telefonica o ADSL degli stessi».
Di diverso avviso l’Autorità che, sulla base dell’attuale quadro normativo, ha identificato attraverso l’istruttoria una pratica commerciale idonea ad ostacolare il diritto dei clienti a trasferire le utenze telefoniche da parte di Tele2. Gli ostacoli posti, secondo l’Authority, sono dunque «manifestazioni sintomatiche di un’unica pratica commerciale scorretta, consistente nella mancata attuazione, da parte di Tele2, di accorgimenti atti ad assicurare il buon esito delle procedure di migrazione dei propri clienti ad altri operatori».
Oltre a non fornire informazioni sufficientemente trasparenti, in un cospicuo numero di casi Tele2 avrebbe fornito in ritardo il codice di migrazione necessario per consentire agli utenti di stringere il contratto con un nuovo operatore. Un disservizio che secondo l’AGCom poteva essere evitato o limitato attraverso l’attivazione di sistemi di monitoraggio da parte di Tele2, che avrebbe potuto così verificare la consistenza dei ritardi legati al rilascio dei codici di migrazione. Infine, la società è accusata di aver chiuso in molti casi i contratti in ritardo continuando ad emettere fatture nei confronti degli utenti che avevano già esercitato il diritto di recesso verso i suoi servizi.
Sulla base delle evidenze raccolte, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha così disposto una sanzione amministrativa pecuniaria nei confronti di Tele2 pari a 90mila Euro. La cifra è stata successivamente portata a quota 120mila Euro poiché l’operatore era già stato destinatario di altri provvedimenti da parte dell’Authority.