Non giungono buone notizie da parte di Eurostat sul mercato del lavoro in Europa. L’ufficio statistico europeo ha da poco rilasciato i dati riferiti allo scorso agosto, registrando un tasso di disoccupazione pari al 9,6%, il dato più alto mai registrato a partire dal marzo 1999 a oggi. Le cose non vanno meglio per la cifra riferita a tutti i 27 Stati membri dell’Unione: 9,1 punti percentuali, il dato più alto registrato a partire dal mese di marzo del 2004.
Le ultime rilevazioni di Eurostat [pdf] confermano l’andamento negativo messo in evidenza nel corso degli ultimi mesi. Il tasso di disoccupazione nel mese di luglio nell’area Euro era pari al 9,5%, dunque di poco al di sotto dei 9,6 punti percentuali dell’agosto da poco passato. Nel medesimo periodo di riferimento del 2008, la cifra si era invece attestata intorno al 7,6% a testimonianza della forte influenza della crisi sul mercato del lavoro nel corso dell’ultimo anno. Il livello di disoccupazione nell’Europa dei 27 era pari al 7,0% nell’agosto del 2008, a fronte degli attuali 9,1 punti percentuali.
Secondo l’ufficio statistico europeo, nel mese di agosto da poco passato il numero complessivo di disoccupati ammontava a quota 21,872 milioni in Europa, 15,165 milioni dei quali nella sola eurozona. In appena un mese, il numero di disoccupati è dunque aumentato di ben 236mila unità nell’Europa dei 27 e di 165mila unità nei paesi dell’area Euro. Il dato si rivela naturalmente peggiore in una prospettiva più ampia: rispetto al 2008, il numero complessivo di disoccupati è aumentato di oltre 5 milioni, con una punta pari a 3,2 milioni circa nell’eurozona.
Un andamento che conferma i numerosi timori sollevati nel corso degli ultimi mesi sul possibile aggravarsi delle condizioni del mercato del lavoro nel vecchio continente a causa della crisi. Il dato peggiore appartiene alla Spagna, che ha fatto registrare un tasso di disoccupazione pari al 18,9%. Le altre maggiori aree di sofferenza sul fronte della disoccupazione sono state rilevate da Eurostat in Lettonia ed Estonia, paesi nei quali il numero di disoccupati è passato rispettivamente dal 7,4% al 18,3% e dal 4,1% al 13,3% in appena un anno. Sensibili gli aumenti su base annua anche in Germania, dal 7,2% al 7,7%, e in Belgio, dal 7,5% al 7,9%.
L’andamento del tasso di disoccupazione punisce meno alcuni stati come i Paesi Bassi e l’Austria, fermi rispettivamente al 3,5% e al 4,7%. Il numero di disoccupati si mantiene sostanzialmente stabile in Italia al 7,4% (dato di giugno 2009) rispetto al 6,8% registrato nell’agosto del 2008, ma le prestazioni sul fronte occupazionale del Bel Paese non posso essere confrontate con i recenti dati degli altri paesi europei a causa del rilevamento trimestrale del dato.
Oltre al dettaglio sui singoli paesi, Eurostat ha anche pubblicato alcune interessanti analisi sulla composizione del bacino dei disoccupati in Europa. Il tasso di disoccupazione per gli uomini è passato in un anno dal 7,0% al 9,4% nell’eurozona e dal 6,7% al 9,1% nei 27 Stati membri. Meno marcato il trend per le donne, il cui livello di disoccupazione era già più alto di quello maschile: dall’8,3% al 9,8% nell’area Euro e dal 7,5% al 9,0% nell’Europa dei 27, sempre su base annua. Infine, il tasso di disoccupazione tra gli under 25 registrato nel corso dell’agosto 2009 è stato pari a 19,7 punti percentuali nell’eurozona e del 19,8% nei 27 Stati membri. Un anno fa tali dati erano rispettivamente pari a 15, e 15,5 punti percentuali.
Il livello di disoccupazione in Europa ha dunque assunto livelli comparabili con i dati statunitensi. Secondo le ultime rilevazioni, infatti, negli Stati Uniti il tasso di disoccupazione ha toccato quota 9,7% durante il mese di agosto.