Per Chrysler prosegue la cura messa a punto da Sergio Marchionne. L’amministratore delegato di Fiat e, da qualche mese, della società americana ha deciso di procedere a una prima riorganizzazione interna tesa a suddividere meglio i marchi statunitensi e a sostituire alcuni top manager. Stando alle prime informazioni, le novità più consistenti interesseranno inizialmente il celebre marchio Dodge colpito da una sensibile flessione delle vendite. Il brand sarà diviso in due soggetti sostanzialmente autonomi: Dodge Ram per pick-up e SUV, Dodge Car per le auto maggiormente tradizionali.
La divisione del marchio potrebbe far parte del progetto di Sergio Marchionne teso a strutturare i brand di Chrysler su un modello simile a quello Fiat, naturalmente con declinazioni diverse. Dodge Car sarebbe dunque il segmento destinato alla realizzazione di auto sportive con prezzi più bassi degli attuali, mentre a Dodge Ram potrebbe essere affidata la produzione dei modelli maggiormente consistenti sulla linea del celebre pick-up che dà il nome al nuovo asset. Infine, le auto prodotte sotto il marchio Chrysler potrebbero essere messe in concorrenza in un segmento “più alto” in grado di fare concorrenza a Cadillac.
Il primo riassetto interno della controllata americana ha anche comportato un inevitabile rinnovo dei vertici. Peter Fong, presidente e CEO del brand Chrysler, e Michael Accavitti, presidente e CEO del brand Dodge, hanno abbandonato la società per motivi personali e legati ad altri interessi. I due manager erano stati indicati da Marchionne a pochi giorni dall’avvenuta conquista di Chrysler e saranno ora sostituiti da nuovi uomini di fiducia dell’amministratore delegato di Fiat. Olivier François, amministratore delegato Lancia, prenderà il posto di Fong alla guida di Chrysler a conferma dell’intenzione di alzare il rango del brand americano. Alla guida delle due nuove divisioni Dodge giungeranno invece Ralph Gilles per Car e Fred Diaz jr. per Ram, già nel management di Denver. Jeep manterrà l’attuale responsabile Michael Manley, incaricato anche di gestire le attività internazionali e la distribuzione attraverso il network Fiat.
Le novità messe in campo da Sergio Marchionne confermano quanto anticipato durante lo scorso Salone dell’Auto di Francoforte da parte di Peter Fong. Il rinnovo delle nomine e le prime azioni sui principali brand erano dunque già attese, ma probabilmente subiranno ulteriori modifiche nel corso dei prossimi mesi. Salvo cambiamenti di programma, infatti, nel corso del mese di novembre sarà presentato il discusso piano di rilancio quinquennale del gruppo, che sarà sottoposto all’attenzione e al giudizio dei manager statunitensi. L’avvio del piano darà il via definitivo alla vita della nuova Chrysler che avrà dinanzi a sé una grande sfida per recuperare quote di mercato.
A causa della crisi e di scelte industriali poco felici, le vendite del gruppo Chrysler sono diminuite di circa 39 punti percentuali nel corso dei primi nove mesi dell’anno in corso. La società non è stata inoltre in grado di fronteggiare al meglio la rottamazione negli Stati Uniti, perdendo consistenti opportunità di vendita. Gli analisti premono per un rapido rilascio del piano quinquennale, che conterrà anche le indicazioni sui nuovi veicoli che la società metterà in produzione, per arginare l’attuale emorragia nelle vendite e la sensibile erosione delle quote di mercato dei brand del gruppo.
Le decisioni assunte nel corso delle ultime ore da Marchionne sono state accolte con cauto ottimismo da analisti e osservatori negli Stati Uniti. La scelta di dividere il brand Dodge sembra convincere molto gli operatori, che avevano caldeggiato già in passato un simile provvedimento per consentire alla società di focalizzarsi con maggiore efficacia sulla produzione dei veicoli commerciali e delle soluzioni “consumer”. La volontà di alzare il rango del brand Chrysler ha destato, invece, reazioni maggiormente eterogenee. L’operazione è ritenuta molto delicata e a rischio sul fronte della percezione dei consumatori. La presenza di Olivier François, con una notevole esperienza su Lancia e sul marketing dell’intera Fiat Auto, sembra però spingere buona parte degli analisti verso l’ottimismo. Intanto, tra dubbi e incertezze per un settore in forte sofferenza, la cura Marchionne continua.