Fininvest non cederà la propria quota di Mediolanum. Non sembra avere molti dubbi in proposito Ennio Doris, presidente del gruppo e partner del Biscione nella società, interrogato sui destini della propria creatura. La possibilità di una vendita della quota era stata ventilata durante gli scorsi giorni alla luce della sentenza del lodo Mondadori e dei 750 milioni di Euro di risarcimento per il gruppo di De Benedetti.
«Io amo talmente la mia azienda che faccio qualsiasi cosa. Ma sono assolutamente certo che la partnership continuerà anche in futuro con enorme soddisfazione di entrambi i partner, anche Fininvest» ha dichiarato Doris, smorzando i toni delle indiscrezioni circolate nel corso degli ultimi giorni. La presenza della società del Biscione all’interno di Mediolanum è del resto particolarmente forte: Fininvest detiene il 36% del gruppo e potrebbe dunque ottenere molta liquidità dalla vendita della propria quota, specie se stretta dalla necessità di far cassa rapidamente.
Secondo Doris, però, le prestazioni di Mediolanum sul mercato dovrebbero costituire un ulteriore deterrente per convincere i vertici di Fininvest a tener stretto il 36% in loro possesso. Nel corso del Mediolanum Market Forum, il presidente del gruppo ha presentato dati e proiezioni sull’andamento del gruppo per il 2009, un anno fortemente segnato dalla crisi economica e dalla conseguente pesante contrazione dei mercati finanziari.
«A fronte dei 2,6 miliardi di raccolta del 2008 abbiamo già raccolto 3,3 miliardi nei primi otto mesi dell’anno e anche a settembre i dati di Assogestioni indicano per noi una raccolta di 130 milioni su un totale di 1,6 miliardi: il 7 – 8% del totale contro una nostra quota di mercato del 3%. Quindi sui fondi comuni cresciamo più del mercato» ha dichiarato con soddisfazione Doris, citando i primi dati sulle prestazioni di Mediolanum.
Il numero uno del gruppo ha poi confermato di non essere in grado di formulare, al momento, valide stime sui possibili benefici dello scudo fiscale e sull’entità delle cifre destinate a rientrate in Italia. «È molto difficile. Rispetto ai due scudi precedenti il problema è mondiale e non più italiano» ha dichiarato Doris, per poi aggiungere: «Tutti i paesi sono decisi a fare una lotta molto dura, giustamente, ai paradisi fiscali e quindi credo che chi approfitterà dello scudo abbia molto presente che le situazioni stanno cambiando, che niente resta come prima, basta vedere come sono state inasprite le sanzioni».
Ennio Doris non sembra essere comunque preoccupato dalle prossime prestazioni del gruppo legate allo scudo fiscale. I dati e le proiezioni fornite da Assogestioni indicano una buona crescita di Mediolanum nel corso degli ultimi mesi nonostante la congiuntura sfavorevole. Tale condizione dovrebbe consentire al gruppo di affrontare con relativa tranquillità gli eventi, per lo meno nel breve periodo.
Per l’esercizio del 2009, Doris si aspetta infatti una sensibile accelerazione dell’utile netto superiore all’incremento del 53% registrato nel corso dei primi tre mesi dell’anno in corso. «Il 2009 sarà un anno straordinario. A fine anno mi aspetto una percentuale di crescita degli utili molto superiore al +53% dei primi sei mesi». E proprio su questi dati sembra voler fare leva il primo responsabile di Mediolanum per mantenere solida la partnership con Fininvest.