Bertone ripartirà dalla produzione di alcuni nuovi modelli per il Gruppo Fiat con motori Chrysler. La notizia giunge direttamente dai sindacati, impegnati in una lunga trattativa con la casa automobilistica torinese per garantire un futuro alla società acquisita definitivamente durante lo scorso agosto e ai suoi 1.100 lavoratori. Stando alle informazioni fornite dalla Fim Cisl di Torino, il nuovo corso per Bertone sarà preceduto da un periodo di formazione in Cassa integrazione guadagni straordinaria, in attesa dell’avvio della produzione nel corso del 2011 e del 2012.
Il nuovo accordo sancisce un passaggio importante per la famosa società specializzata nel settore delle carrozzerie per automobili e coinvolge almeno in parte Chrysler, il produttore di autoveicoli statunitensi recentemente unitosi al Gruppo Fiat. Nelle Officine Automobilistiche di Grugliasco (Torino) sarà dunque avviata la produzione di due modelli di alta gamma di diretta derivazione da una piattaforma Chrysler. Le due tipologie di autovettura saranno a trazione posteriore o integrale e la natura della piattaforma consentirà di adattare la produzione alle esigenze di Fiat. I due modelli apparterranno a due segmenti differenti e contribuiranno a completare la gamma di autoveicoli concepita dal gruppo torinese a partire dal prossimo biennio.
I nuovi motori Chrysler saranno a 6 cilindri e sfrutteranno, almeno in parte, le novità recentemente introdotte da Fiat con l’introduzione dei propulsori Multiair. A pieno regime, Bertone dovrebbe riuscire a produrre un output pari a 50mila vetture l’anno destinate principalmente all’export e dunque non alla vendita diretta in Italia.
«Oggi è un giorno di svolta per i lavoratori ex Bertone in cui si concretizza un percorso che porterà alla ripresa del lavoro e, dopo anni di sofferenze, con un salario non più dimezzato dalla cassa integrazione» ha dichiarato con soddisfazione Margot Cagliero (Fim Cisl Torino), ventilando comunque l’ipotesi di richiedere alla Regione Piemonte nuovi interventi anche di natura economica per sostenere la formazione e le integrazioni al reddito dei lavoratori durante il necessario periodo di aggiornamento.
Come sottolineato da numerosi osservatori, il nuovo piano previsto da Fiat Group si muove in parallelo agli altri piani della società senza dar luogo a sconvenienti sovrapposizioni. Ciò dovrebbe consentire a Bertone di mantenere una relativa autonomia all’interno del gruppo, mantenendo una linea di produzione espressamente dedicata alla realizzazione dei due modelli da poco identificati.
La sistemazione dell’affaire Bertone si inserisce in un quadro molto più ampio, che vede in questi giorni i responsabili di Fiat Group impegnati nella realizzazione dell’atteso piano di rilancio di Chrysler negli Stati Uniti. Salvo cambiamenti di programma, l’AD Sergio Marchionne dovrebbe fornire i primi dettagli sul progetto per risollevare le sorti della compagnia statunitense nel corso dei primi giorni di novembre. Alcuni provvedimenti sul fronte USA sono comunque stati già assunti: l’amministratore delegato del Gruppo Fiat ha sostituito i vertici aziendali di Chrysler e Dodge, dividendo quest’ultima in due brand distinti focalizzati su differenti segmenti di mercato.