Compagnia di Sanpaolo: 130 milioni di nuove erogazioni nel 2010

di Emanuele Menietti

26 Novembre 2009 08:30

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La Compagnia di San Paolo prevede 130 milioni di Euro di nuove erogazioni nel corso del 20100 nonostante la crisi. L'impegno del principale azionista di Intesa Sanpaolo sarà orientato anche al mondo del lavoro

Nonostante il perdurare degli effetti della crisi economica, la Compagnia di San Paolo prevede per il 2010 erogazioni per almeno 130 milioni di Euro. La stima sul prossimo anno è stata comunicata nel corso della presentazione delle Linee Programmatiche 2010 e del Documento Programmatico Pluriennale (2009 – 2012) del principale azionista di Intesa Sanpaolo. La cifra prevista dai vertici della Compagnia di San Paolo sarà suddivisa tra attività istituzionali, fondi speciali per il volontariato e per il Sud.

Nel corso della presentazione dei piani per il 2010, il presidente Angelo Benessia ha accolto con favore le recenti dichiarazioni di Giulio Tremonti sulla ripresa prevista per il prossimo anno, che potrebbe consentire al Pil di tornare in territorio positivo. «Nulla, è stato detto, sarà più come prima. Si è aperta una stagione di sobrietà per tutti, aperta per quanto ci riguarda in questo 2009 nel quale, fra i proventi della gestione del nostro patriomonio, non è comparso il dividendo della banca della quale la Compagnia è di gran lunga il primo azionista» ha dichiarato Benessia [pdf].

Secondo il presidente della Compagnia, nel corso del 2010 si potrebbe registrare un primo modesto ritorno del dividendo, ma molto dipenderà dall’andamento dell’economia nei prossimi mesi: «Dopo la stagione delle vacche grasse dei grandi dividendi, dobbiamo abituarci all’idea di essere entrati nella stagione delle vacche magre ma sane».

Stando alle proiezioni contenute nelle Linee Programmatiche, analogamente al 2008 e al 2009, anche nel corso del prossimo anno la Compagnia di San Paolo dovrà fare i conti con un livello di entrate contenuto, mentre le richieste di intervento rimarranno relativamente elevate proprio a causa della crisi economica, che tende a far aumentare le istanze da parte dei soggetti in difficoltà. «Senza venire meno agli impegni nei riguardi delle collettività in cui opera, la Fondazione quindi continuerà a indirizzare, e ove possibile ad accrescere, le risorse da destinare alla crescita economica del territorio e alla sua coesione sociale, per cercare di aumentare il benessere reale dei cittadini, in particolare di quelli che appartengono ai segmenti di popolazione più vulnerabili» si legge nel comunicato da poco diffuso dalla Compagnia [pdf].

Il principale azionista di Intesa Sanpaolo prevede di spendere 126 milioni di Euro per le attività istituzionali nel corso del 2010. A tale voce si aggiungeranno 2,7 milioni di Euro dei fondi speciali per il volontariato e l’accantonamento relativo al “Progetto Sud” da 2,7 milioni di Euro come definito nel Protocollo di intesa Acri – Forum del Terzo Settore. Un impegno ritenuto consistente, specie se valutato alla luce delle attuali condizioni dell’economia ai primordi del previsto miglioramento.

Nella cifra identificata per le attività istituzionali rientrano i 40 milioni di Euro destinati alle politiche sociali per il prossimo anno. La Compagnia finanzierà un progetto per sostenere il reddito dei nuclei familiari [pdf], concentrando principalmente il proprio sforzo nell’area della provincia di Torino. Per affrontare il disagio occupazionale, il piano si muove su numerosi punti tra i quali spiccano: buoni per prestazioni di lavoro accessorio, anticipazioni cassa integrazione, azioni per la ricollocazione e corsi di formazione.

«Il 2010 sarà inoltre caratterizzato dal completamento del lavoro di riconfigurazione del modello organizzativo della Compagnia, che ha conosciuto nel 2009 una tappa importante. L’intento di fondo di tale sforzo consiste nel porre le condizioni operative che rendano possibile quell’accresciuta proattività che le Linee Programmatiche Pluriennali sottolineano» conclude il comunicato. Il presidente Benessia ha infine espresso il proprio giudizio positivo sull’operato dei vertici di Intesa Sanpaolo, nonostante nel corso degli ultimi mesi le querelle tra Torino e Milano abbiano in più di una occasione scaldato gli animi.