Carte American Express, stop di Bankitalia

di Barbara Weisz

9 Aprile 2010 12:30

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Da lunedì prossimo bloccate le carte Amex di nuova emissione. Riscontrate irregolarità sugli interessi delle revolving, sulle norme antiriciclaggio e di trasparenza. Nel settembre scorso stop anche per Diners

Chi possiede una carta di credito American Express può tranquillamente continuare ad usarla. Ma da lunedì prossimo, 12 aprile, il colosso finanziario non potrà più emettere carte in Italia, almeno fino a quando non avrà dimostrato di «aver sanato definitivamente le irregolarità e le violazioni rilevate» dagli ispettori della Banca d’Italia. È stato proprio l’istituto di Via Nazionale a bloccare l’emissione di nuove carte Amex. Tre le contestazioni di fondo: sono state riscontrare irregolarità che riguardano le norme italiane sull’usura, sul riciclaggio e sulla trasparenza.

La società ha ricevuto il rapporto, ha «già iniziato» ad esaminarne i contenuti e »sta cooperando pienamente con la Banca d’Italia con l’obiettivo di risolvere le questioni aperte». L’ispezione di Bankitalia era iniziata il 24 settembre del 2009 e si è conclusa il 7 gennaio di quest’anno. Il provvedimento che ne è seguito è «un atto dovuto» in seguito alle regolarità riscontrate. I controlli sono scattati sulla scorta dell’inchiesta condotta dalla Procura di Trani, a cui si sono rivolti alcuni clienti per denunciare i tassi d’interesse troppo alti applicati in particolare sulle carte revolving, che consentono al cliente un pagamento rateizzato delle somme spese.

Fra questi clienti c’era fra l’altro un sottufficiale della Guardia di Finanza, che a fronte di un ritardo del pagamento di una rata da 129 euro, (su un debito di 2600, stiamo parlando appunto di una revolving) si era visto addebitare fra mora, interessi e spese una somma di 686 euro. Conti alla mano, si tratta di una maggiorazione intorno al 54%. In Italia la soglia massima al di là della quale scatta il reato di usura è pari al 28,98%.

E una delle contestazioni di Via Nazionale riguarda appunto il mancato rispetto delle norme antiusura. In pratica, gli interessi sui pagamenti in ritardo vengono calcolati non sulla singola rata ma sull’intero credito residuo. Ci sono poi gli altri due rilievi. Quello sulla legge antiriciclaggio, che riguarda il sistema di registrazione dei clienti, ritenuto da Palazzo Koch «non idoneo al pieno riconoscimento dei detentori delle carte». E l’ultimo sulla trasparenza, perchè ai titolari delle carte «non è stato comunicato in modo chiaro, diretto ed idoneo» il limite di credito.

Nello scorso mese di settembre era scattato lo stop all’emissione di nuova carte anche Diners, a cui è stata contestata la sola violazione della normativa antiriclaggio: anche qui, il modo in cui i clienti venivano registrati nell’archivio informatico non rispettava l’esigenza di riconoscibilità della clientela imposta dalla legge. La società ieri ha precisato che si tratta di una situazione che l’attuale proprietà «ha ereditato al momento dell’acquisizione» e ha aggiunto di aver risolto il fatto tecnico.

Anche American Express sta «realizzando un aggiornamento dei propri sistemi informativi e procedure per aderire ancora più strettamente alla normativa applicabile ai prestatori di servizi di pagamento e agli intermediari finanziari in Italia». La società «sospenderà temporaneamente l’emissione di nuove carte a partire dal 12 aprile 2010 e riprenderà ad emettere le carte non appena tale aggiornamento sarà completato, come stabilito dalla Banca d’Italia».

Infine, qualche dato sulle carte di credito in Italia. Quelle che potremmo definire tradizionali, che prevedono cioè il rimborso nel mese successivo, sono 33,5 milioni (dati riferiti al 2008), mentre le revolving sono 3,6 milioni e, rispetto all’anno precedente, il 2007, hanno segnato una flessione del 17%. Le normali carte sono invece salite del 10%, le prepagate del 20%, a quota 4 milioni, i bancomat del 5%, a 29 milioni.