Auto elettrica, la Leaf arriva in Europa

di Barbara Weisz

18 Maggio 2010 12:30

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Da luglio via agli ordini in quattro paesi per la vettura della Nissan, a circa 30mila euro. Intanto Gm torna in utile per la prima volta dal 2007

Per vederla in Italia bisognerà aspettare il 2011. Nel frattempo la Leaf, ovvero l’auto elettrica della Nissan, sbarca oltre che negli Usa e in Giappone in Regno Unito, Paesi Bassi, Irlanda e Portogallo. Il prezzo reale si aggira sui 39mila euro, ma grazie agli incentivi statali in questi quattro stati europei costa meno di 30mila euro.

La Leaf è una familiare a cinque porte. Invece del classico motore a benzina, ha un propulsore elettrico da 110 cavalli che arriva a 140 km all’ora. Ha un’autonomia di 160 chilometri, quindi bisogna ricaricare le batterie. L’operazione richiede otto ore con un collegamento a 220 volt. Con sistemi più velooci, per esempio a 480 V, basterebbe invece circa mezz’ora.

I prezzi variano a seconda dei paesi, viste le differenti offerte di incentivi. In Gran Bretagna, costo di listino a 23mila 350 sterline, pari a 27mila 471 euro, al netto degli incentivi e comprensivo di batteria. Pagano di più gli olandesi, 32mila 839 euro, dove l’incentivo è rappresentato dall’esenzione dalle tasse di immatricolazine e dal bollo. Poco sotto i 30mila il prezzo in Portogallo e Irlanda, 29mila 955 euro per la precisione, grazie a incentivi statali che in entrambi i casi contano per 5mila euro. In Portogallo e Olanda le vendite inizieranno a dicembre, mentre in Gran Bretagna e Irlanda si parte nel febbraio del 2011. Gli ordini, invece, si potranno fare a partire da luglio. 

Quello dell’auto ecologica è senz’altro uno dei mercati del futuro, tutti i produttori o quasi sono alle prese con modelli e tecnologie pulite. Entro la fine del 2011 arriverà su strada la Ampera della Opel con batteria a zero emissioni, autonomia fino a 60 km, dotata di un’unità termica, a benzina o metanolo, che serve solo per ricaricare la batteria.

È la sorella gemella della Chevrolet Volt, prodotta dalla casa madre Gm, la cui vendita partirà quest’anno in California. Resta che il mercato dell’auto ecologica è ancora alle prese con notevoli problemi, a partire da quello dell’alimentazione. Se ne è parlato, fra le altre cose, ieri a Milano nell’ambito di un convegno organizzato dal Mip, la School of Management del Politecnico su “Economia e politica industriale: sfide e opportunità della filiera automobilistica”. Le auto elettriche, ha dichiarato per esempio Umberto Bertelè, presidente del Mip, «necessitano di un’infrastruttura distribuita di stazioni di ricarica molto complessa da implementare e presuppongono una rivoluzione nelle abitudini quotidiane di milioni di persone». Dello sviluppo dell’auto elettrica si parlerà anche a Lecce, al Festival dell’Energia in programma dal 20 al 23 maggio.

Nel frattempo una notizia positiva per il mercato dell’auto “tradizionale” arriva dagli States. Gm ha chiuso il primo trimestre con il ritorno all’utile per la prima volta dal 2007. Pari a 865 milioni di dollari il risultato, dalla perdita di 5,98 miliardi precedente, su un fatturato a sua volta cresciuto del 40% a 31,5 mld, da 22,43. Gm nel 2009 ha evitato la bancarotta grazie all’intervento governativo, per 50 miliardi di dollari. Fra luglio, quando ha ottenuto il sostegno, e fine anno ha perso 4,3 miliardi di dollari. Il direttore finanziario, Chris Liddell, si è detto «ragionevolmente cauto» sulle prospettive per l’intero 2010, che la casa di Detroit prevede di chiudere in utile. Non si esclude anche il ritorno in borsa per il prossimo anno, ma su questo resta una buona dose di incertezza.