Aerei, volo diretto da Roma a Detroit

di Barbara Weisz

3 Giugno 2010 14:00

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Delta e Air France-Klm fanno rotta sulla capitale Usa dell'auto. Intanto, il vulcano islandese è costato 20 mln di euro agli scali italiani

Un menu appositamente studiato dalla chef Michelle Bernstein, una carta dei vini selezionata dalla Master Sommelier Andrea Robinson. Sono i servizi, destinati solo alla clientela business, che Delta e Air France-Klm mettono a disposizione sul nuovo collegamento diretto fra Roma e Detroit. Da oggi, e per tutta l’estate, si potrà quindi volare direttamente da Fiumicino al Wayne County Metropolitan Airport, lo scalo della capitale americana dell’auto.

Per il collegamento, le compagnie mettono a disposizione un Airbus A330 da 298 posti. Il volo nonstop «offrirà ai passeggeri comode coincidenze per altre destinazioni degli Stati Uniti, e sarà un’importante porta d’accesso dagli Usa per l’Italia», ha spiegato il direttore commerciale Delta per la Penisola Patrizia Ribaga. Da sottolineare che la compagnia statunitense opera principalmente su Atlanta, il suo hub, dove la maggior parte dei voli fanno scalo per essere poi smistati sulle altre destinazioni americane e intercontinentali.

La rotta su Detroit probabilmente interessa in particolare la clientela business. E forse non a caso sono stati pensati servizi lussuosi per chi viaggi in BusinessElite: il menu dello chef e la prestigiosa carta dei vini, ma anche film su richiesta, programmi tv, circa mille titoli musicali e una selezione di videogames.

Oggi Air France-Klm incassa anche un buon risultato sul fronte del traffico passeggeri, che a maggio ha registrato un incremento del 4,3%, portando il load factor (un indicatore che in estrema sintesi rappresenta il rapporto fra passeggeri trasportati al chilometro e posti disponibili) all’80,6%, con un progresso di tre punti. Aumento anche per i cargo, con il traffico in rialzo dell’8,7% (load factor +7,8 punti al 70,6%).

Notizie non priopriamente positive arrivano invece da Assoaeroporti, che ha fornito le ultime stime sui danni provocati agli scali italiani dal vulcano islandese. La nuvola di cenere ha provocato la cancellazione di oltre 9mila 300 voli, con una riduzione dei passeggeri pari a un milione e 300mila. La settimana nera, dal 15 al 21 aprile, ha comportato per il network aeroportuale italiano una flessione del 7,9% in aprile rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. In termini di movimenti di aeromobili la flessione è stata pari al 10,9%. Pesante l’impatto economico: sono stati bruciati circa 20 milioni di euro di fatturato. Come è facile immaginare, ne hanno risentito piu’ gli scali del Nord, che sono rimasti chiusi, rispetto a quelli del Centro Sud, incluso Fiumicino.

Si tratta di un evento giunto in un periodo molto delicato: a marzo per la prima volta dallo scoppio della crisi economica, il traffico aereo aveva segnato una ripresa, pur limitata all’1%, rispetto all’ultimo periodo precedente alla recessine, il 2007. Il trend rispetto alllo stesso mese dell’anno scorso segnava un incremento del 9,2%. In aprile si è registrato un forte ridimensionamento, ma il dato è comunque positivo per il 4%. Nell’intero 2009 il sistema aeroportuale italiano aveva registrato un traffico in ribasso del 2,3%.