A Trento, quattro giorni di economia

di Barbara Weisz

4 Giugno 2010 14:30

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Quinta edizione del Festival dell'Economia, che si è aperto ieri e si chiuderà domenica: presenti premi nobel, esperti, giornalisti e manager

Hanno iniziato ieri il premio Nobel Vernon Smith, l’economista Robert Putnam, il giornalista Federico Rampini. Si prosegue oggi, domani e domenica, nella quattro giorni del Festival dell’Econmia di Trento che si concluderà con una lectio di Roberto Saviano. “Informazioni, scelte e sviluppo”, questi i temi portanti della quinta edizione della manifestazione che ha portato a Trento economisti, esperti di finanza, studiosi da tutto il pianeta, che insieme ai protagonisti di primo piano del mondo produttivo, finanziario e della comunicazione italiane svilupperanno il programma denso di dibattiti, convegni e iniziative.

Nutrito il programma parallelo di Festival in Piazza: c’è la libreria, la satira in diretta di “Matite al lavoro” con i disegnatori Giuliano e Zap&Ida, il ritrattista Franco Damonte, il caricaturista Umberto Rigotti, gli umoristi Marco Dianti e Cristian Stenico che lavoreranno appunto in presa diretta fino alla premiazione finale di domenica mattina. Gli economisti di Lavoce.info, presenti con un apposito stand, fra le altre cose propongono il gioco sull’informazione “chi l’ha scritto?”. E ancora mostre fotografiche, reportage, concerti, proiezioni (ieri sera Capitalism, di Michael Moore). Tutti i giorni, alle 17, il “caffè dell’economia”: in Piazza Duono, al Caffè Duomo, il pubblico incontra i relatori per approfondire, chiacchierare, fare domande, in modo disteso e informale.

Ma soprattutto, decine e decine di conferenze e lezioni. Non si può non sottolineare la presenza di Vernon Smith, premio Nobel nel 2002, che Matteo Motterlini, professore di logica e filosofia all’Università di Milano ha definito «l’esploratore per eccellenza, l’Indiana Jones dei mercati», riferendosi forse al suo abituale look, con tanto di cappello da cow boy e codino. Ieri sera, al Castello del  Buoncosiglio, ha parlato del rapporto fra la crisi finanziaria degli ultimi anni e quella del ’29 citando anche un ricordo personale: «nel 1934 abitavo in una fattoria del Kansas, che dovemmo lasciare perché la banca se l’era ripresa: la mia famiglia non riuscì a far fronte al debito da pagare».

La crisi della finanza sarà al centro di diversi incontri, fra cui si può segnalare quello di domenica alle 15 con l’economista americano Nouriel Roubini, presentato da Tito Boeri. E ancora, ieri sera il presidente di Rcs Piergaetano Marchetti, introdotto dal giornalista Tobias Piller della Frankfurter Allgemeine Zeitung ha parlato del rapporto fra media e potere economico, un tema che prosegue nei prossimi giorni con gli interventi, fra gli altri di Milena Gabanelli, sabato, e del giornalista americano Michael Wolff, che domenica parla del tycoon dei media Rupert Murdoch.

In apertura, ieri, la lectio di Robert Putnam, sull’era di Obama e le sfide di una società multietnica. Stamattina ha parlato Rudy Aernoudt, direttore generale per l’Europa del progetto “One laptop per child” di Nicholas Negroponte, il guru americano fondatore del MediaLab del Mit di Boston, che vuole diffondere l’uso del pc fra i bambini dei paesi in via di sviluppo.

Fra i molti incontri previsti per il weekend, l’originale botta e risposta previsto per sabato pomeriggio fra l’economista Andrea Brandolini e il primo ministro del BUthan Jigmi Y. Thinley che ha deciso di sostituire alla misura del pil quella sulla felicità dei propri cittadini (gross national happiness) per fare scelte di politica economica. Sempre domani Simon Johnson, docente del Mit di Boston, parla del potere di Wall Street, mentre domenica Eliana La Ferrara, docente della Bocconi, parla del rapporto fra il mezzo televisivo, in particolare le fiction e le soap opera, e i cambiamenti sociali, soprattutto in paesi come il Brasile o l’India o gli stati africani.