Il debutto è fissato per domani sul listino di Shanghai, mentre venerdì sarà il primo giorno di contrattazioni a Hong Kong. A sbarcare sul mercato è la quarta, e ultima, delle grandi banche pubbliche cinesi in quella che si prepara a diventare la più grande ipo della storia.
Il prezzo è stato fissato a 3,20 dollari locali a Hong Kong, circa a metà della forchetta che era fra i 2,88 e i 3,48, e a 2,68 yuan a Shanghai, in questo caso al top del range indicativo. Le richieste sul listino cinese sono state circa 20 volte superiori all’offerta, e grazie all’esercizio della green shoe la quotazione vale più di 22 miliardi di dollari, che è appunto il nuovo record assoluto.
Si tratta di una sfida tutta asiatica, visto che il sorpasso è avvenuto sulla Industrial e Commercial Bank of China, che nel 2006 raccolse 21,9 miliardi. Adesso la parola passa al mercato, gli analisti interpellati dalle più accreditate agenzie finanziarie internazionali si aspettano che i titoli guadagnino terreno sin dalla prima seduta, su entrambi i listini.
Il prezzo fissato dell’offerta rappresenta una capitalizzazione intorno ai 150 miliardi di dollari, che posizionerebbe Ag Bank al quarto posto fra gli istituti di credito nel mondo, dopo Icbc, China Construction Bank e Hsbc.
Sul mercato va il 15% del capitale della banca fondata da Mao negli anni ’50 per sostenere l’economia agricola del paese. Oggi ha 24mila filiali, 441mila dipendenti, 320 milioni di clienti. L’accoglienza che il mercato riserverà al collocamento è considerato di grande interesse perché rappresenterà una sorta di banco di prova per altri istituti cinesi che stanno considerando aumenti di capitale e servirà a misurare il sentimento del mercato nei confronti del settore del credito.
Secondo l’agenzia Moody’s, dopo la raccolta degli oltre 22 miliardi di dollari dell’ipo il coefficiente chiave di solidità patrimoniale, il Tier 1, è destinato ad aumentare del 10%. Analizzando la situazione dell’istituto, l’analista Yi Zhang spiega che «AgBank è posizionata in modo unico per beneficiare degli sforzi di urbanizzazione in Cina e di aumento del livello di reddito della popolazione rurale, dato che il suo tradizionale punto di forza è la rete di sportelli vasta e senza confronti nel paese». La banca deve però affrontare diverse sfide, milgiorando trasparenza e affidabilità, ottmizzando la rete. Nel 2009 l’istituto ha registrato profitti pari a 65 miliardi di yuan, circa 9,6 mld di dollari.