Lo scorso 13 e 14 settembre si è tenuta a Bruxelles la terza conferenza europea sulla bio-economia, organizzata dalla Commissione Europea in collaborazione con la Presidenza belga.
Per “bio-economia” si intende la gestione, la produzione e l’uso eco-sostenibile delle risorse biologiche rinnovabili attraverso le scienze, la biotecnologia e la convergenza con altre tecnologie.
Lo sviluppo della bio-economia in Europa nei prossimi anni sarà indispensabile per raggiungere diversi obiettivi comunitari: dalla sicurezza alimentare alla riduzione dell’impatto ambientale proveniente da agricoltura e industria, dalla fornitura di cibo sano a costi accessibili all’incentivazione dello sviluppo costiero e rurale, fino alla riduzione e il riciclaggio dei rifiuti organici biodegradabili.
Ecco perché il tema è stato oggetto di diverse conferenze in ambito comunitario negli ultimi anni. La prima ha avuto luogo cinque anni fa ed allora il tema centrale fu quello di capire come l’Europa poteva sfruttare le risorse biologiche per la produzione di prodotti eco-efficienti.
La seconda conferenza, tenuta dopo un anno, ha prodotto un piano di 20 anni per lo sviluppo della bio-economia in Europa. Nel corso della terza conferenza intitolata “Knowledge Based Bio-Economy towards 2020” della durata di due giorni, i ricercatori europei e le comunità politiche hanno discusso sui modi per migliorare la cooperazione tra nazioni per aumentare la competitività dell’Europa nel mercato della bio-economia.
La Commissione Europea ha affermato che per riuscire a raggiungere tale obiettivo bisogna puntare sul sapere e sulla conoscenza. Poiché il settore possiede tutte le potenzialità per una rapida crescita, la Commissione Europea ha deciso di imprimere una forte accelerazione alla sua espansione.
Il piano ventennale d’azione formulato nell’ambito della passata conferenza, infatti, sarà oggetto di un aggiornamento, partendo dalla verifica dell’efficacia della strategia avviata nel 2005.
Ma quanto vale la bio-economia? Il settore biologico in Europa vale circa 2mila miliardi di euro e impiega circa 22 milioni di lavoratori. Considerando le cifre è evidente che si tratta di un settore da valorizzare e da sviluppare.
È dunque necessario l’impegno di tutti gli Stati membri per una crescita intelligente e sostenibile, che collochi la conoscenza e l’innovazione al centro dell’agenda politica.
Anche per questo motivo la conferenza di Bruxelles sarà seguita a breve da una consultazione aperta sulla “Strategia della UE verso un’economia sostenibile a base biologica al 2020”, in programma per questo autunno.