Nell’incontro tra governo, parti sociali e sindacati tenutosi il 21 ottobre scorso presso il ministero dell’Economia, sono stati delineati i contorni della legge delega che getterà le basi per un nuovo sistema fiscale.
La riforma fiscale punterà a un sistema più lineare e trasparente, che possa permettere di abbassare le aliquote su famiglia e lavoro.
La riforma fiscale, infatti, sarà fatta dando priorità alla famiglia, senza impegnare il potenziale gettito che potrebbe arrivare dalla lotta all’evasione fiscale e senza aumentare la tassazione dei Bot.
Durante il primo incontro con le parti sociali, il Presidente del Consiglio ha spiegato che la riforma dovrà passare attraverso tre fasi:
- raccolta dati e analisi;
- formulazione in Parlamento di una legge delega;
- creazione di una serie organica e progressiva di decreti delegati sulla base di questa legge.
Prevedendo lo spostamento dell’asse del prelievo dalle persone alle cose e dal centro alle periferie.
Tra le azioni previste per attuare la nuova riforma fiscale sono previsti:
- introduzione del quoziente familiare: per ridurre l’imposizione fiscale per le famiglie, specie se numerose, rispetto ai single;
- riduzione delle aliquote a due, 23 e 33%, con spartiacque a 100mila euro di reddito;
- accorpamento dei 241 regimi di esenzioni e agevolazioni esistenti, che i contribuenti ricevono sotto forma di assegni Inps e di detrazioni detrazioni fiscali;
- aumento della tassazione sulle rendite finanziarie per finanziare i tagli fiscali;
- detassazione del lavoro per le imprese che investono;
- previsione di un credito d’imposta per investimenti in ricerca e innovazione;
- riduzione dell’Irap soprattutto per le piccole e medie imprese;
- semplificazione del linguaggio fiscale e della compilazione delle dichiarazioni, fino ad arrivare a dichiarazioni precompilate da inviare via e-mail.