Sembrerebbe proprio che il cosiddetto fondo salva-Stati, iniziativa messa in atto dall’Unione Europea per limitare i danni della crisi nella zona euro sia stato, perlomeno in partenza, un successo.
Secondo i primi dati infatti, la domanda da parte degli investitori è stata molto alta, ben al di sopra delle aspettative e c’è chi è rimasto addirittura all’asciutto. Gli oltre 500 fondi istituzionali internazionali guidati dalle capofila Citigroup, Hsbc e Societé Generale avrebbero infatti generato una domanda pari a un valore intorno ai 43 miliardi di euro, mentre l’offerta era di appena 5 miliardi di euro.
Il bond salva-Stati è garantito dai bilanci dei Paesi che hanno aderito all’iniziativa e il fondo è superiore a 440 miliardi di euro. I titoli sono con scadenza quinquennale e rating tripla A, e con un rendimento che supera il Bund tedesco, il quale viene preso come esempio di titolo al top della sicurezza tra quelli emessi in Europa.
Il rendimento dei titoli emessi dall’European Financial Stability Facility è di 6 punti base, al di sopra del tasso midswap con scadenza 5 anni che si aggira intorno al 2%. Un rendimento dunque decisamente alto, che è stato in grado di stimolare l’interesse da parte degli investitori.
Il denaro raccolto in questa prima emissione è una boccata d’ossigeno per l’UE, che può adesso in primis andare incontro alle difficoltà dell’Irlanda, unico Paese dell’Unione che fino a oggi ha deciso di usufruire del fondo in seguito alla sua istituzione.
Il maggiore continente che ha acquistato i bond salva-Stati è risultato essere l’Asia con un 38%, di cui Il 20% acquistato dal Giappone. Il nostro Paese si è invece aggiudicato un 2% dei titoli, mentre i risparmiatori, attraverso il private banking, hanno acquistato l’1% dei titoli emessi.
«L’emissione dell’European Financial Stability Facility ha rappresentato un grande successo, che non ha precedenti in termini di volume, qualità e natura degli investitori», ha dichiarato ottimista il global head of public sector origination di Société Générale Corporate & Investment Banking, Zeina Bignier «Un’accoglienza che sancisce il successo anche per il sistema monetario europeo, perché sottolinea l’importanza di questo fondamentale strumento e delle misure che l’Unione Europea sta approntando per affrontare le difficoltà della crisi economica internazionale».
L’operazione è stata anche un esperimento per il collaudo di un’importantissima voce finanziaria europea in fase di creazione: il debito pubblico dell’Unione Europea.