Disoccupazione record: a casa un giovane su tre

di Giuseppina Di Martino

4 Febbraio 2011 09:00

C'è chi dice che dalla crisi si sta lentamente uscendo. C'è chi, invece, dice che la luce in fondo al tunnel è ancora lontana

L’Istituto nazionale di statistica ha recentemente reso noti i dati aggiornati sulla disoccupazione.

Secondo l’Istat il numero di occupati a novembre 2010 (dati destagionalizzati) risulta in aumento rispetto a ottobre dello 0,2% e dello 0,1% rispetto a novembre 2009.

Il tasso di occupazione, quindi, è pari al 56,8%, risulta in crescita di 0,1 punti percentuali rispetto a ottobre e in riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta in diminuzione dello 0,4% rispetto ad ottobre, ma in aumento del 5,3% rispetto allo stesso mese del 2009. Il tasso di disoccupazione è pari all’8,7% cento in aumento dello 0,4% rispetto a novembre 2009. In particolare, il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 28,9%.

Inoltre, nella sua indagine “Noi Italia”, l’Istat rileva che il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è pari al 25,4% e superiore a quello medio dell’Unione Europea (19,8%).

A questi dati si aggiungono quelli sulla condizione di precarietà del lavoro in Italia e sul lavoro irregolare:

  • il 12,5% dei dipendenti ha un contratto a termine: sempre secondo l’Istat nel 2009 la flessione del lavoro a termine (-171 mila persone) assorbe quasi la metà della caduta occupazionale complessiva;
  • la quota di unità di lavoro irregolari è pari all’11,9 per cento. Nel Sud può essere considerato irregolare quasi un lavoratore su cinque.

Infine, la disoccupazione di lunga durata, che cioè perdura da oltre 12 mesi, riguarda il 44,4 dei disoccupati nazionali.

Anche secondo la Banca d’Italia, vista la previsione per il 2011 e 2012 di un Pil piatto ci saranno effetti ulteriormente negativi sull’occupazione. I dati, dunque, non sono per nulla incoraggianti, almeno per il momento.