Rinascimento Digitale: l’Italia non può aspettare

di Anna Nosari

3 Maggio 2011 09:00

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Il futuro tecnologico del Paese è al centro dell'appello pubblico lanciato da un centinaio di firmatari: urge definire un'Agenda Digitale per l'Italia

Peter Kruger, esperto di new media, nel confrontare la situazione italiana con altri esempi europei, ha affermato che uno dei problemi in Italia è l’irrilevanza del tema del digitale.

Venticinque anni fa, quando fu effettuata la prima connessione italiana, il nostro Paese era all’avanguardia insieme a Gran Bretagna e Norvegia e, negli anni Novanta, si poneva sullo stesso livello degli altri Paesi europei. In pochi anni, lo scarto si è fatto sempre più netto e l’Italia resta oggi uno dei pochi Paesi in tutto il mondo a non avere una strategia digitale nazionale.

Analizzando cifre e scenari presentati da Francesco Sacco dell’università Bocconi, l’andamento della spesa mondiale per l’Information Technology ha visto, negli ultimi dieci anni, un’impennata, fino a raggiungere un incremento del 150%. In Italia, al contrario, il dato è rimasto pressoché invariato (se non addirittura diminuito, considerando l’inflazione) dal 2000 al 2010.

E se, per il futuro digitale del Paese, sono fondamentali le infrastrutture, altrettanto, e forse più, importanti sono i servizi, sia per quanto riguarda l’e-government che i privati, ma anche il co-marketing (“fare sistema”) e l’alfabetizzazione digitale, che deve interessare ogni fascia della popolazione, dai giovani agli adulti già inseriti da tempo nel mondo del lavoro o a chi è in attesa di entrarci, o rientrarci, fino alla terza età.

Carlo Massarini, autore di storici programmi televisivi dedicati alla rivoluzione digitale, ha osservato che oggi la tecnologia, pur essendo presente nella vita quotidiana di quasi tutti, non viene comunicata al grande pubblico e resta, di fatto, argomento d’interesse per pochi. E l’investimento sulla cultura, anche digitale, è sicuramente uno dei punti su cui è necessario intervenire nel definire una strategia globale per il futuro tecnologico del nostro Paese.

Ma attenzione: il tempo stringe.