Manovra al rush finale, 43 mld al 2014

di Barbara Weisz

28 Giugno 2011 15:15

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Oggi vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli, Tremonti ha illustrato manovra e ddl fiscale e Berlusconi e Bossi. La bozza del provvedimento.

Una manovra da oltre 40 miliardi di euro non può non far discutere. Ma quella che il consiglio dei ministri dovrà varare giovedì prossimo è certamente una delle più difficili della storia della Repubblica. La giornata di oggi si è aperta sulla scia delle voci della vigilia su imminenti dimissioni del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. È continuata con il premier, Silvio Berlusconi, che ha convocato un super vertice a Palazzo Grazioli con lo stesso Tremonti e il leader della Lega, Umberto Bossi. E si conclude in serata con un pre-consiglio durante il quale il titolare del dicastero di via XX settembre illustrerà i contenuti della manovra.

Manovra intorno alla quale si è giocata la stessa sopravvivenza del governo. Almeno stando a quello che ha dichiarato Bossi prima del vertice. “Sulla manovra il governo è a rischio?” gli è stato chiesto. Sintetica la risposta: “sì”. Ma le dichiarazioni di Tremonti sono state molto più rassicuranti: niente dimissioni, solo l’intenzione si portare avanti una manovra “molto seria e responsabile, nell’interesse dell’Italia e degli italiani”. E alla fine, lo stesso Bossi è uscito abbastanza soddisfatto dal vertice durante il quale Tremonti ha illustrato manovra 2011-2014 e ddl delega sulla riforma fiscale.

E allora, al di là del dibattito politico, molto acceso, vediamo quali sono secondo quanto si conosce fino ad ora i principali punti di manovra e ddl fiscale.

A grandi linee, la manovra sarà progressiva, tre miliardi nel 2011, cinque nel 2012, 20 nel 2013 e 15 nel 2014. In tutto, 43 miliardi, cifra confermata dal ministro degli Esteri Franco Frattini, che servono a raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2014.

Sulla previdenza si parla di innalzamento dell’età pensionabile per le donne a 65 anni entro il 2020 anche nel settore privato. Si partirebbe da un incremento di un anno, rispetto agli attuali 60 anni, a partire dal 2012, di un altro anno nel 2014 e poi di aumenti analoghi in ogni biennio successivo. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha però definito infondate queste ipotesi. Possibile anche un aumento, dal 27% al 33%, dei contributi dei collaboratori.

Pubblico impiego: proroga fino al 2014 del congelamento degli aumenti contrattuali nella pubblica amministrazione e proroga del turn over per un anno, con l’esclusione di Vigili del fuoco, Polizia e agenzie fiscali. Si parla di un taglio del 5% per gli stipendi superiori ai 70mila euro.
Previsti poi una serie di sforbiciate sui costi della politica: tagli ad auto blu, aerei di stato, spese di Camera e Senato, election day obbligatorio in caso di scadenze di voto ravvicinate.

Quanto alle tasse, possibile anche un’imposta sulle transazioni finanziarie. Molto probabile l’aumento dell’Iva sui consumi, che andrebbe a finanziare parte della riduzione delle tasse sui redditi. Infine, semplificazione di detrazioni e sconti fiscali per cittadini e imprese.