Crisi: manovra entro domenica, risale la borsa

di Barbara Weisz

12 Luglio 2011 14:20

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Avvio in profondo rosso, poi Piazza Affari azzera le perdite, grazie all'asta dei Bot e alle rassicurazioni sui tempi di approvazione della manovra.

È stata l’asta dei titoli di stato di oggi a risultare decisiva per calmare gli animi sul mercato. Piazza Affari, che stamattina aveva aperto nuovamente all’insegna di ribassi intorno al 4%, ha iniziato a ridurre le perdite dopo che tutti i Bot a 12 mesi sono stati collocati, pur a tassi in rialzo. Il clima si è con ogni probabilità rasserenato anche grazie alle rassicurazioni che governo e opposizioni hanno immediatamente fornito sull’approvazione della manovra, che avverrà in tempi rapidi, entro la fine della settimana.

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti stamattina ha lasciato in anticipo i lavori dell’Ecofin a Bruxelles per tornare in Italia ad occuparsi della manovra. E poco dopo a rinforzare il messaggio è intervenuto, per la seconda volta in due giorni, il collega delle finanze tedesche, Wolfgang Schaeuble: «l’Italia vuole approvare un ambizioso piano di risparmio, non abbiamo dubbi che lo farà nè abbiamo dubbi che i mercati a quel punto avranno una visione più realistica della situazione».

La borsa di Milano a metà pomeriggio viaggiava leggermente in positivo, dopo che nel corso della mattinata aveva sfiorato un ribasso del 5%, con il Ftse Mib che ha toccato livelli che non vedeva dal 2009. A ridosso dell’apertura di Wall Street Piazza Affari era la migliore delle borse europee, dopo che ieri aveva però registrato le perdite di gran lunga più consistenti.

Il fattore probabilmente più decisivo è stato rappresentato dal collocamento dei titoli di stato di stamane. Collocati Bot per 6,75 mld di euro, con un rendimento al 3,67%, dunque in rialzo rispetto al precedente 2,147% e ai massimi dal settembre 2008. Comunque, la domanda è stata buona, e questo è il segnale migliore per i mercati. La prossima asta sarà giovedì 14, quando il Tesoro venderà Btp per 3-5 miliardi.

Nel primo pomeriggio, ha iniziato a ridursi il differenziale fra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco, scendendo sotto i 300 punti base, dopo che questa mattina aveva toccato un record a 353.

Anche il rientro di Tremonti è stato un segnale positivo, indicativo del fatto che le istituzioni hanno preso sul sul serio quel richiamo a un impegno bipartisan lanciato ieri dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a cui si è aggiunto oggi anche il richiamo all’unità e alla fiducia nello sviluppo del premier, Silvio Berlusconi.

Camera e Senato hanno intanto lavorato sui tempi di approvazione in Parlamento. Il presidente di Palazzo Madama, Renato Schifani, annuncia che “la manovrà si voterà giovedì”, mentre il collega di Montecitorio Gianfranco Fini ha convocato i capigruppo, per riuscire ad andare in aula venerdì e far ricorso eventualmente alla seduta notturna per arrivare all’approvazione definitiva fra sabato e domanica. Prima dell’apertura dei mercati la prossima settimana.

Nel frattempo, oggi Tremonti è stato impegnato in un giro di incontri con Pd, Idv e Terzo Polo. Le opposizioni hanno dichiarato che si presenteranno al dibattito con pochi emendamenti, per velocizzare l’iter.

Sullo sfondo, un dibattitto politico che resta comunque caldissimo, con il Pd intenzionato a chiedere le dimissioni dell’esecutivo dopo l’approvazione della manovra e Berlusconi che definisce il governo “stabile e forte”.