Crisi, Tremonti risponde all’Europa

di Barbara Weisz

14 Novembre 2011 17:06

logo PMI+ logo PMI+
Il ministro uscente all'Economia, Giulio Tremonti, risponde alle 39 domande Ue. Da Bruxelles: valuterenmo, l'Italia faccia le riforme.

Forse saranno necessari nuovi chiarimenti, in ogni caso per nuove valutazioni sull‘Italia è bene aspettare fine mese, e certo le novità politiche con la formazione di un nuovo governo non cambiano la diagnosi sull’economia italiana. Sono le novità che arrivano da Bruxelles in tema di giudizi sull’Italia dopo un fine settimana che fra le moltossime novità ha visto anche la risosta del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, alla lettera Ue degli scorsi giorni.

Non si conoscono nel dettaglio le risposte di Tremonti ai 39 quesiti sollevati da Bruxelles, ma la lettera fa riferimento specifico a quanto previsto dalla Legge di Stabilità, appena approvata dal Parlamento. Il commissario allo Sviluppo Economico Olli Rehn ha confermato che la missiva è stata ricevuta e che sono in corso le valutazioni del caso, anche in coniderazione del lavoro che stanno facendo i funzionari Ue nella missione in corso a Roma (l’azione di monitoraggio cui partecipa anche il Fmi).

Fra i dettagli che emergono dalla lettera che è con ogni probabilità l’ultimo atto del ministro Tremonti (nei prossimi giorni è attesa la formazione del nuovo Governo a cui sta lavorando il premier incaricato Mario Monti), la constatazione che non è da escludere la possibilità di nuovi provvedimenti. E una precisazione in relazione all’Ici sulla prima casa, la cui reintroduzione frutterebbe 3,5 miliardi. Si parla poi del decreto legislativo sul federalismo municipale approvato il 24 ottobre dal Governo, e si spiegano le misure fiscali che riguardano la clausola di salvaguardia presente nella manovra finanziaria di agosto. Si tratta della riposta a uno dei 39 quesiti di Bruxelles, che voleva chiarimenti sul taglio delle agevolazioni previsto (previsto nel caso in cui non ci fosse una riforma fiscale), che deve assicurare 4 miliardi nel 2012, 16 nel 2013 e 20 a partire dal 2014.

Tremonti spiega che la manovra prevede, in alternativa al taglio delle agevolazioni, la possibilità di intervenire sulle imposte indirette. Ad esempio, l’aumento di un punto percentuale sia dell’aliquota Iva al 10% sia di quella al 21% garantirebbe più di 6 miliardi. Quanto alle accise, una revisione potrebbe garantire più di 4 miliardi su base annua.

La lettera è arrivata e la Commissione la sta analizzando, fanno sapere da Bruxelles. Da dove negli ultimi giorni e nelle ultime ore sono giunte rassicurazioni sull’Italia, accompagnate però dall’invito a mettere mano in tempi brevi alle riforme economiche. Oggi il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso ha avuto un colloquio telefonico con il premier incaricato Mario Monti, al quale ha fatto le congratulazioni. Olli Rehn, commissario agli Affari Economici che ha firmato la lettera all’Italia, ha spiegato che non riponderà subito alla lettera di Tremonti, anche perchè «la prima mossa non sta a Bruxelles ma a Roma» e riguarda le misure da adottare. La diagnosi sulle «debolezze strutturali dell’economia italiana» non cambia con una nuova amministrazione.

La Legge di Stabilità «contiene elementi molto importanti, che vanno nella buona direzione, ora il tutto va integrato con le ultime stime economiche che costituiscono un elemento essenziale».