Novembre 2011 segna un nuovo record per la disoccupazione giovanile. Lo rivela uno studio pubblicato dall’ISTAT, secondo cui i giovani senza lavoro nel mese in esame erano pari al 30,1%: un picco mai così alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili).
I ragazzi disoccupati fra i 15 e i 24 anni – ossia coloro che ricercavano un lavoro – a novembre erano più numerosi dello 0,9% rispetto a ottobre e dell’1,8% rispetto allo stessso mese del 2010. Globalmente, i disoccupati erano 2.142.000: 15.000 unità in più, ossia +0,7%, rispetto a ottobre, e +5.6%, pari a 14.000 unità, rispetto all’anno precedente. Il tasso di disoccupazione, in generale, si è attestato all’8,6%, toccando così la percentuale più alta da maggio 2010, con un incremento dello 0,1% rispetto a ottobre e dello 0,4% a fronte del 2010.
Nel mese in esame gli occupati sono invece 22.906.000, cioè 28.000 unità in meno (-0,1%) rispetto ai trenta giorni precedenti; il tasso di occupazione globale era del 56,9%. Fermo al 37,8%, in linea con ottobre, il tasso di inattività delle persone di età compresa fra i 15 e i 64 anni, diminuite dello 0,1% rispetto al mese precedente.
Un’altra indagine a cura dell’ISTAT fornisce i dati su occupazione e disoccupazione nel terzo trimestre dell’anno appena concluso. Fra luglio e settembre 2011, l’occupazione è cresciuta in termini tendenziali dello 0,7%, pari a +159.000 unità (74.000 uomini e 85.000 donne): in questo contesto, però, l’occupazione italiana occupa un posto modesto, registrando un aumento di sole 39.000 unità, pur se in lieve salita rispetto al terzo trimestre 2010 (da 56,1 a 56,3%); più sostanziosa risulta invece l’occupazione straniera (+120.000 unità), sebbene in calo rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (da 63,7 del 2010 a 62,5%).
In generale, nel periodo in esame il tasso di disoccupazione è al 7,6%, un decimo di punto in più rispetto al 2010; la disoccupazione dei giovani fra i 15 e i 24 anni si attesta invece al 26,5%, (in salita rispetto al 24,7% dello stesso periodo del 2010). Particolarmente colpite le donne nel Mezzogiorno, per le quali la percentuale di disoccupazione è giunta nel trimestre al 39%. Proprio il Sud d’Italia è la zona che più preoccupa, in un panorama già non brillante come quello italiano.
Secondo una stima elaborata da Unioncamere, la disoccupazione in quest’area potrebbe raggiungere nel 2012 il 13,7%, che costituirebbe il tasso più alto dall’inizio della crisi: “Tutte le regioni del Sud, ad eccezione dell’Abruzzo, sembrano destinate a sperimentare valori a due cifre” e la Campania in particolare potrebbe arrivare fino a quota 15,3%.
Al Centro Italia i disoccupati potrebbero attestarsi a un tasso del 7,3% e al Nord-Est al 5% circa, con una media annua nazionale pari all’8,3%. In seguito alla pubblicazione dei dati ISTAT, alcuni giorni fa, tutti i sindacati hanno espresso la propria preoccupazione per l’allarmante situazione lavorativa nel nostro Paese.