Sono aumentate del 30% le trasferte dei manager italiani verso il Brasile. I dati del 2011, confrontati col 2010, mostrano comunque una crescita di viaggi d’affari verso altre destinazioni di Paesi (e di economie) emergenti.
Le cifre sono emerse dall’indagine Business Travel Survey condotta da Uvet Amex, società specializzata nei viaggi d’affari del Gruppo Uvet. Le imprese italiane con i loro manager e capi di azienda per superare la crisi del mercato nazionale nel 2011 hanno cercato nuovi sbocchi nei Paesi BRICS quali Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica.
“Tanti imprenditori italiani – afferma Luca Patané, presidente del gruppo Uvet – hanno ormai metabolizzato che il mercato locale, oltre alle sue difficoltà endemiche e congiunturali, è troppo ristretto per aziende che vogliono crescere a ritmi più sostenuti”.
Sempre secondo lo studio, i dati riguardanti le destinazioni di viaggio e alle variazioni dei volumi di spesa dedicati confermano la crescita della Cina con un +27% anche se oltre alle mete classiche come Pechino, Hong Kong e Shanghai si sono aggiunte Canton, Najing e Whan. Riguardo ai viaggi verso Sudafrica e India gli aumenti sono stati quasi del 20%. Verso la Russia, che rimane primo Paese BRICS per numero di trasferte, i viaggi d’affari sono cresciuti del 9%.
Sempre in positivo, spiccano Turchia e Argentina che sono cresciute sopra il 40%. Grande dinamismo quindi per gli spostamenti verso i BRICS che sono aumentati a ritmo sostenuto, mentre in calo rilevante tutto il Nord Africa di certo a causa dell’instabilità politica e verso il Giappone con un -40%, dovuto al disastro di Fukushima.