Dall’incontro di Berlino con Angela Merkel, Mario Monti è tornato con gli elogi pubblici della Cancelliera tedesca, la quale ha accolto il presidente del Consiglio italiano con calore e un pubblico riconoscimento per i risultati che il governo ha raggiunto in merito alle riforme che contribuiscono alla stabilizzazione della Moneta Unica.
Il colloquio di Mario Monti con Angela Merkel segna un groso progresso nel convincere un partner fondamentale per l’Italia, qual è la Germania, circa il fatto che il Paese sta riuscendo a rafforzare la sua posizione e a voltare pagina per quanto riguarda bilancio e debito pubblico. Il governo Monti dovrà fare ancora molta strada prima che si riunisca il Consiglio europeo il prossimo 30 gennaio ma oggi l’atmosfera è molto più serena.
La Merkel si è dichiarata disponibile ad aumentare i versamenti iniziali nel fondo europeo salva Stati e si è detta pronta a versare più capitali “se lo faranno anche gli altri”. Monti attende un “riconoscimento” dall’Europa a fronte dei sacrifici che il governo ha chiesto agli italiani con la recente manovra economica, manovra che ha fatto sì che l’Europa “non debba più temere l’Italia come possibile fonte di infezione per la zona euro”.
Il presidente del Consiglio chiede pertanto all’Unione europea “la messa in opera di quei meccanismi che facilitino la trasformazione di buone politiche in tassi di interesse più ragionevoli”, e ha insistito sulla necessità di una crescita che “derivi da una struttura economica sana e che non sia effimera”, la quale l’Italia può ottenere integrandosi meglio nel mercato europeo.
Dall’incontro a Berlino tra i due vertici viene quindi confermata la presenza stabile dell’Italia nell’Europa che conta e la Cancelliera ha assicurato che anche le economie più piccole non saranno comunque escluse dal processo decisionale. Probabile che gli argomenti discussi nelle scorse ore verranno approfonditi nel trilaterale che si svolgerà il 20 gennaio a Roma insieme a Nicolas Sarkozy. Intanto, il viaggio di Mario Monti in quel di Berlino si rivela indispensabile per far comprendere agli italiani che non è il caso di puntare il dito contro la Germania e la Merkel e, inoltre, per far capire ai tedeschi che l’Italia è ancora una grande nazione.