Italia, un’azienda su tre è in difficoltà

di Mauro Fanfoni

18 Gennaio 2012 13:00

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Il ministero dell'Economia lancia l'allarme: crescono del 61% le società vicine al fallimento e del 52% quelle che stanno per chiudere.

Inetivabilmente, la crisi si riflette nelle dichiarazioni fiscali delle società: sono infatti in aumento le aziende che operano in perdita. E’ il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia che lo comunica, precisando che nell’anno d’imposta 2009, che quindi riguardano le dichiarazioni 2010-2011, le società in rosso erano il 37% contro il 35% dell’anno precedente.

In aggiunta, la quota di società in utile cala di oltre due punti percentuali fino a scendere al 57,9%. Insomma: molti lavorano in perdita anche a causa della crisi economica che stiamo attraversando e che ha visto nel 2009 il suo apice, con la chiusura di numerose aziende di ogni dimensione.

In base alle dichiarazioni Ires e Irap del 2009 e presentate nel 2010/2011, l’anno in questione è stato caratterizzato da una profonda crisi economica, che ha determinato una forte riduzione del PIL reale, il -5,1%, e per l’Ires, l’imposta sul reddito delle società, la pesante recessione spiega il forte incremento delle dichiarazioni presentate da società in situazione di fallimento, secondo il dipartimento delle finanze del ministero dell’economia. A crescere, in Europa sono soprattutto le PMI.

Nel periodo 2002-2010 le piccole e medie imprese hanno contribuito per l’85% alla creazione netta di posti di lavoro nell’Unione europea. Un dato emerso da uno studio sul contributo di queste aziende alla creazione di occupazione. Nelle PMI il tasso annuo di crescita dell’occupazione è stato dell’1%, mentre nelle grandi imprese è stato solo dello 0,5%, dove ne fa eccezione il settore commerciale, in cui l’occupazione è aumentata nelle PMI dello 0,7% l’anno contro il 2,2% delle grandi imprese, in seguito del forte sviluppo delle grandi imprese commerciali, soprattutto nel settore automotive.