Dopo tre anni di dominio come produttore globale di veicoli, Toyota ha ufficializzato la perdita della leadership fino a scivolare in quarta posizione della classifica dei costruttori di auto. È General Motors ora in vetta, seguita da Volkswagen, la quale ha l’obiettivo di diventare leader del mercato entro il 2018. Interessante sorpresa risiede poi nelle vendite dell’alleanza Renault-Nissan, che è riuscita ad accaparrarsi un’importante fetta di mercato nei paesi in via di sviluppo, in particolare quelli asiatici, piazzandosi in terza posizione della classifica generale mondiale.
Toyota ha venduto nel 2011 7,95 milioni di veicoli, ovvero il 6% in meno di quanto avesse fatto nell’anno precedente, con vendite inferiori del previsto anche a causa dei problemi registrati dal produttore a causa delle alluvioni in Thailandia e del terremoto e dello tsunami che hanno colpito il Giappone, sua sede, lo scorso 11 marzo.
General Motors ha invece venduto a livello globale 9,03 milioni di auto, segnando un +7,6% rispetto al 2010, e Volkswagen 8,156 milioni di vetture (+14%). Una situazione davvero differente a quella di tre anni fa, quando Toyota dominava incontrastata il settore e GM invece era sull’orlo del fallimento al punto che l’amministrazione Obama dovette sostenerla con ingenti prestiti, poi restituiti.
Secondo le stime, saranno necessari almeno 6 anni prima che il gruppo Volkswagen possa toccare la tanto ambita quota di dieci milioni di veicoli prodotti e piazzati sul mercato. Toyota non ha fornito previsioni di vendita per il 2012, ma ha stimato una crescita delle immatricolazioni dei marchi Toyota e Lexus del 21% a 8,58 milioni di unità.
Il mercato asiatico che oggi vede in posizione favorevole il gruppo franco-giapponese Renault-Nissan, dovrebbe essere proprio quello che dovrebbe aprire scenari interessanti per il futuro. Ad esempio, General Motors potrebbe tenere conto anche delle auto prodotte tramite la propria joint-venture cinese: si parla di circa 120 mila unità realizzate, che dovrebbero crescere notevolmente nei prossimi anni visti i ritmi di crescita del segmento nel paese dell’estremo Oriente.