La Commissione dell’UE ha comunicato di aver avviato un’indagine volta a comprendere se la joint-venture creata nel 2010 fra tre delle compagnie aeree dell’alleanza globale SkyTeam, Alitalia, Delta e Air France violi la normativa sulla concorrenza vigente nei Paesi europei.
L’Antitrust verificherà che la partnership non abusi del proprio status danneggiando gli interessi dei passeggeri, che potrebbero godere di prezzi più vantaggiosi qualora le parti – che attualmente si coordinano nella gestione di orari, tariffe e capacità di alcune rotte fra Europa e Stati Uniti, spartendo tanto i ricavi quanto le perdite dei loro voli transatlantici – agissero separatamente, con tariffe concorrenziali.
“L’obiettivo dell’investigazione – spiega un comunicato della Commissione – è quello di assicurarsi che l’alleanza non danneggi i passeggeri sulle rotte fra Unione Europea e Stati Uniti. L’apertura delle procedure implica che la Commissione tratterà il caso come una questione prioritaria, ma ciò non ne pregiudica l’esito”.
A seguito della constatazione dei sostanziali cambiamenti occorsi nel mercato mondiale del trasporto aereo, l’authority ha inoltre chiuso la procedura aperta nel 2006 in merito agli accordi di cooperazione fra le stesse Alitalia, Air France, Delta ed altri cinque membri dell’alleanza SkyTeam: Aeromexico, Continental Airlines, Czech Airlines, KLM e Korean Airlines. Per l’autorità sulla concorrenza, infatti, le intese fra questi otto vettori riducevano la concorrenza su alcune tratte aeree.
Nel 2007, le compagnie avevano avanzato alcune proposte potenzialmente risolutive, poi non implementate a causa dei risultati della consultazione di mercato. La chiusura di tali indagini costituisce probabilmente un sollievo per Alitalia, sulla quale già pesa la multa da 80.000 dollari impostale dal DOT, Department of Transportation (il dipartimento americano dei trasporti), per la scorretta politica relativamente ai bagagli dei passeggeri: non conformemente al trattato internazionale sui rimborsi per i bagagli smarriti o recapitati più tardi rispetto ai voli, Alitalia avrebbe infatti limitato il compenso dovuto ai passeggeri di voli da e per gli Stati Uniti a cifre fra i 50 e i 75 dollari per ogni giorno di ritardo, non considerando i reclami per le ulteriori spese.
Ma per la linea aerea italiana non ci sono soltanto notizie negative: a partire dal 1° febbraio, ad esempio, opera come partner di Air Alps, la compagnia austro-altoatesina che da oggi riprende i propri collegamenti sulla tratta Bolzano-Roma.