Negativi i risultati semestrali di Mediobanca: l’istituto di credito ha infatti reso noto che il primo semestre dell’esercizio 2011 – 2012 (terminato a fine dicembre) si è concluso con un utile netto pari a 63 milioni di euro, con una flessione del 76% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
A pesare sul risultato semestrale della banca milanese è soprattutto l’effetto negativo delle svalutazioni, per un totale di 269 milioni di euro, che non sono state totalmente controbilanciate da una discreta performance delle attività caratteristiche del gruppo e, in particolare, dalle divisioni di Private e Retail Banking.
Andando con maggior ordine, e partendo quindi dalle prime righe del conto economico, segnaliamo ricavi pari a 973 milioni di euro, in flessione di 4 punti percentuali a causa parziale del minore contributo delle partecipazioni strategiche (passate da 113 a 59 milioni di euro) e dalla tenuta delle attività ordinarie (con ricavi caratteristici pari a 901 milioni di euro, pressochè invariati rispetto allo scorso semestre).
All’interno di tale macrovoce di conto economico, molto bene il margine di interesse, incrementato di 4 punti percentuali a 555 milioni di euro, con un boom del comparto private e retail (+ 15% a 362 milioni di euro). I proventi da negoziazioni si sono stabilizzati sulla soglia dei 113 milioni di euro, mentre le commissioni calano di 12 punti percentuali a 234 milioni di euro. Costi operativi in contrazione di 2 punti percentuali a 399 milioni di euro: merito del passo indietro del costo del personale, diminuito di 5 punti percentuali.
Sul fronte delle attività commerciali, la raccolta complessiva della banca è salita a 54 miliardi di euro contro i precedenti 51,7 miliardi di euro, grazie all’aumento dei depositi di CheBanca! e grazie al finanziamento triennale di Banca Centrale Europea. Pesa invece la svalutazione della quota in Delmi (6%), con realizzazione contemporanea di una plusvalenza di quasi 44 milioni di euro per la vendita di un immobile nel principato di Monaco. Gli impieghi crescono a 37,8 miliardi di euro contro precedenti 36,2 miliardi di euro, mentre le attività deteriorate si riducono di 2,14 punti percentuali.
Tornando al segmento caratteristico del Retail and Private Banking, il semestre è stato contraddistinto per un utile netto pari a 96 milioni di euro, contro i 38 milioni di euro dell’anno precedente. Benissimo CheBanca!, con un aumento di clienti del 25% a 470 mila unità, e un + 30% dei prodotti venduti, a 590 mila unità. Perdita netta ora contenuta a 15 milioni di euro, ma margine di interesse raddoppiato a 78 milioni.