Riforma fiscale: meno tasse dirette ma cresce l?Iva

di Teresa Barone

2 Marzo 2012 11:00

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I punti chiave della riforma fiscale del governo Monti: meno tasse dirette e più imposte indirette, oltre a una strenua lotta contro l?evasione.

La riforma fiscale sarà incentrata sul riequilibrio delle imposte, e sarà caratterizzata da una strenua lotta all’evasione, vista come strumento fondamentale per fare entrare nuove risorse nelle casse dello Stato, volte a ridurre il carico delle tasse sulle spalle dei contribuenti.

Questo in sunto il piano di Mario Monti presentato nell’ “Atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2012-2014“, Una riforma del fisco che si baserà, quindi, sullo spostamento dell’asse del prelievo dalle tasse dirette a quelle indirette, vale a dire meno gravose per le tasche dei cittadini e inerenti soprattutto le rendite finanziarie.

Il fine delle nuove linee guida in materia fiscale emanate dal governo è quello di tassare le ricchezze reali senza toccare i redditi delle famiglie e le imprese, una manovra che mira a favorire la crescita e l’economia della nazione, come sottolineato dal premier: “Saranno predisposti schemi di provvedimenti normativi diretti al riequilibrio del sistema impositivo, anche relativamente alla tassazione dei redditi finanziari“.  

Per quanto concerne la lotta all’evasione fiscale, invece, il governo Monti punta a rafforzare gli strumenti di contrasto agli evasori, anche attraverso la cooperazione internazionale: “Particolare impegno sarà orientato all’analisi della normativa vigente di contrasto all’utilizzazione dei paradisi fiscali al fine di individuare misure specifiche, sulla base della normativa comunitaria e degli strumenti di diritto internazionale, atte a contrastare questi fenomeni“.

Per garantire l’equità fiscale il presidente del Consiglio propone un pacchetto di misure che riguardano anche il settore immobiliare, con l’attribuzione di rendite catastali presunte “in presenza di fabbricati mai dichiarati in catasto, nelle more della regolarizzazione catastale, anche mediante stipulazione di convenzioni con le categorie professionali“.

Non sarà realizzato, almeno per ora, il famoso “tesoretto” annunciato inizialmente e previsto dalla riforma fiscale: creare un fondo attraverso i proventi della lotta all’evasione – da utilizzare per ridistribuire risorse economiche ai cittadini che versano le imposte regolarmente – non è al momento possibile, come ha ribadito il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli: “Il fondo tecnicamente non è stato fatto perché ancora i ricavi non ci sono e non sono quantificabili, ma è una questione tecnica e appena ci sarà esigenza lo introdurremo“.