Il fisco fa un passo in avanti nei confronti dei manager, e conferma l’assoggettamento alla tassazione separata per quanto concerne le buoneuscite e stock option al di sotto del milione di euro.
A ribadirlo è la circolare 3/2012 dell’Agenzia delle Entrate, che contiene indicazioni operative e tecniche per l’applicazione della tassazione ordinaria sul TFR e sulle altre indennità che risultino essere complessivamente di importo superiore al milione di euro, con decorrenza 1 gennaio 2011.
La misura, introdotta con la manovra Monti, stabilisce l’applicazione della tassazione ordinaria (anziché di quella separata) solo per la parte di indennità e compensi legati alla cessazione del rapporto di lavoro, erogati in denaro o in natura, che eccedano tale cifra. Il dl 201/2011 afferma inoltre che per gli amministratori di società di capitali, tale misura è applicata “in ogni caso” a tutti i compensi.
Una terminologia che in un primo momento aveva generato grandi dubbi tra i manager italiani, visto e considerato che il virgolettato di cui sopra è stato interpretato come una sorta di abbattimento di qualsiasi limite in termini assoluti. Tuttavia l’Agenzia delle entrate è intervenuta in materia in maniera tale da restringere il campo da applicazione, precisando in circolare che l’inciso “intende confermare la ratio della norma, senza al contempo differenziarne l’applicazione con esclusivo riferimento agli amministratori di società di capitali“.
In altri termini, anche per quanto concerne gli amministratori, la norma è da intendersi applicabile mediante assoggettamento dei compensi in tassazione separata fino al milione di euro, e ordinaria solo nelle quote superiori al questo importo. Per quanto concerne la decorrenza, ricordiamo come la manovra sia entrata in vigore il 6 dicembre 2011: la tassazione si applicherà tuttavia sulle somme il cui diritto a percepire è maturato dal 1 gennaio 2011.