Enel ha diffuso i risultati finanziari dell’ultimo trimestre del 2011, anno concluso con un risultato netto a 4,148 miliardi di euro, in calo del 5,5% dai 4,39 miliardi dell’esercizio precedente, e un utile ordinario di 4,097 miliardi di euro. Risultati peggiori di quanto si aspettavano gli analisti, dunque non si tratta di buone notizie per gli investitori.
Nel comunicare ufficialmente i dati di chiusura 2011, Enel ha sottolineato che la riduzione è dovuta al maggior carico fiscale che risente anche delle modifiche alla cosiddetta Robin Tax. Al contempo, sono stati diramati gli obiettivi del piano 2012-2016.
I target di Enel da raggiungere entro i prossimi quattro anni prevedono il raggiungimento di un ebitda di 19 miliardi e un utile netto ordinario di 5 miliardi. Entro il 2014 invece le stime prevedono un’ebitda a 17 miliardi e un utile netto ordinario da 3,8 miliardi. Risultati in flessione rispetto al 2011, dove l’ebitda era a 17,7 miliardi e l’utile straordinario a 4.097 miliardi. Sempre in relazione ai traguardi da raggiungere, l’indebitamento finanziario netto di Enel dovrebbe scendere a 43 miliardi nel 2012, a 39 miliardi nel 2014 e a 30 miliardi nel 2016.
Spiega una fonte del gruppo Enel che, tra gli asset che saranno messi in vendita, “oltre alla quota di circa il 5% di Terna già ceduta il mese scorso ci sono Endesa Irlanda e un società che gestisce una tratto della rete in Brasile”. Dalla cessione relativa a Terna, Enel ha incassato 281 milioni.
In definitiva, sebbene il 2011 non sia stato chiuso come sperato, con più di una delusione per gli azionisti, Enel ha in cantiere svariati piani per cercare di recuperare il terreno perso entro i prossimi anni.