Riforma del lavoro: le novità del Welfare

di Teresa Barone

21 Marzo 2012 13:00

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Nuovi ammortizzatori sociali, novità per i precari, lotta alle dimissioni in bianco e congedo di paternità: la riforma del lavoro prende forma.

La riforma del lavoro sembra essere giunta alla stretta finale, nonostante le perplessità delle parti sociali in relazione al tanto discusso articolo 18. Dal tavolo informale del 20 marzo sono tuttavia emerse diverse novità che rappresentano le future linee guida del Governo in materia di Welfare, ammortizzatori sociali e politiche di sostegno al lavoro femminile,  nonché interventi volti a favorire la conciliazione lavoro-famiglia.

Molti i cambiamenti annunciati dal Ministro del Welfare Elsa Fornero, che in attesa di riprendere la trattativa nel pomeriggio del 22 marzo ha illustrato i punti chiave della riforma del lavoro: nodo cruciale della normativa sono senza dubbio i nuovi ammortizzatori sociali, la cui entrata in vigore è prevista per il 2017 e non per il 2015. Un ritardo chiesto e approvato dalle parti sociali, come ha confermato la stessa Cisl: “Siamo soddisfatti sugli ammortizzatori che sono stati confermati, ma serve il mantenimento dei contratti di solidarietà come avviene in Germania e occorrono maggiori politiche attive per il reimpiego.”

Tra le novità di maggiore rilievo si inserisce la nascita di un nuovo strumento a sostegno del reddito, l’Aspi (Assicurazione sociale per l’impiego), che progressivamente andrà a sostituire l’attuale indennità di mobilità e l’assegno di disoccupazione: l’assicurazione entrerà a regime dal 2016 e prevede il versamento di contributi fino a un tetto massimo di 1.119 euro lordi per i lavoratori con due anni di anzianità, per un periodo di tempo pari a un anno con una riduzione del 15% dopo i primi sei mesi (con possibilità di prolungamento fino a 18 per gli over 54). Il nuovo ammortizzatore avrà come base un fondo che proviene dall’incremento dell’1,4% delle imposte a carico dei contratti a tempo determinato.

Nessun cambiamento per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria e straordinaria, mentre la Cig in deroga beneficerà di fondi di solidarietà. La principale novità per i precari, invece, riguarda l’obbligo per le aziende di stabilizzarne la posizione lavorativa attivando un contratto a tempo indeterminato dopo tre anni di contratto a termine.

Diverse le novità anche in materia di Welfare familiare e lavoro rosa: la riforma del lavoro ripristina il divieto di imporre alle lavoratrici la clausola delle dimissioni in bianco, molto osteggiata dal Ministro Fornero e oggetto di una recente petizione presentata al premier Mario Monti e siglata da 188 donne nelle principali piazze italiane. La riforma darà anche il via alla sperimentazione del congedo di paternità obbligatorio, uno strumento fondamentale secondo il Ministro Fornero e indispensabile per sradicare il concetto che la cura dei figli sia un onere solo a carico delle madri: “È un modo per far cambiare la mentalità: la maternità non è un fatto solo di donne“.