Meliá Hotel International ha diffuso i risultati del 2011 e i propri obiettivi per il 2012: se le vendite sono aumentate soprattutto in Cina e in Brasile, nel 2012 si punterà soprattutto ai mercati di Russia ed Europa dell’est, ancora a corto di alberghi di un certi rilievo.
Nel corso del 2011, questo brand spagnolo fondato nel 1956 e operante in tutto il mondo attraverso diversi brand e 354 hotel (tra quelli aperti e quelli in corso di apertura), lo scorso anno, in cui la domanda ha rivelato un’evoluzione irregolare, ha intrapreso alcuni importanti cambiamenti, fra cui la trasformazione del proprio brand corporate da Sol Meliá a Meliá Hotels International e il rafforzamento della propria organizzazione in Paesi di importanza strategica per il futuro business del gruppo, quali quelli nell’area asiatica e nel Pacifico.
Lo scorso anno è stato del resto, dal punto di vista del profitto, molto positivo per l’azienda: le entrate sono aumentate, complessivamente, del 6,8%: gli introiti medi per stanza sono cresciuti del 9%. L’EBITDA – il margine operativo lordo – è salito invece del 4,4%. A generare tali risultati positivi nel bilancio 2011 della società è stata la presenza, accanto alle perdite del 5% registrate nel mercato spagnolo, di forti incrementi nei mercati dell’Europa dell’Est (+13%), della Cina (+31%) e del Brasile (43%).
Secondo il vicepresidente e consigliere delegato di Meliá, Gabriel Escarrer Jaume, gli importanti cambiamenti messi in atto, lo scorso anno, “nel rinnovamento della sua struttura interna e cultura aziendale”, hanno fatto sì che il Gruppo sia ora “in una posizione perfetta per sviluppare un nuovo piano strategico che permetta di rinforzarsi in una congiuntura internazionale complessa e diversa e allo stesso tempo mantenere la leadership consolidata negli ultimi anni”. Per il 2012, Meliá ha fatto sapere di voler puntare alla “massimizzazione delle entrate”, sia a livello locale che internazionale, e alla “specializzazione nei segmenti upscale e lusso, che già rappresentano l’84% degli hotel in processo di incorporazione, una gestione efficiente dei costi e la fidelizzazione dei clienti”.
Tali obiettivi, specifica la nota, saranno ricercati anche attraverso “un investimento significativo nella strategia commerciale online, dai nuovi team di vendita e dalla formalizzazione di nuovi accordi con partner per la distribuzione e sicuramente da una maggiore attenzione verso mercati alternativi come Brasile, Russia, Cina ed Europa orientale”.